LA PROCURA DI PADOVA INDAGA SULLE INFILTRAZIONI DEGLI ESTREMISTI SOVRANISTI NEI CORTEI NO VAX E NO GREEN PASS
NEL MIRINO IL GRUPPO “BASTA DITTATURA” CHE UTILIZZA UN CANALE TELEGRAM
Infiltrazioni di estremisti di destra nella piazza no-vax e no-greenpass in Veneto? La Procura di Padova ha aperto un’inchiesta per la manifestazione non autorizzata che si è tenuta il 14 agosto, ma ha dato un input investigativo preciso per la Digos.
Il sostituto procuratore Sergio Dini ha chiesto alla Polizia di verificare se vi siano infiltrazioni politiche sospette che punti a fare crescere il malcontento sociale, una tattica non nuova da parte di gruppi radicali.
In particolare nel mirino è stato messo il gruppo Basta Dittatura che utilizza un canale Telegram per informare su tamponi e vaccini, in chiave negazionista, e per convogliare la mobilitazione popolare.
Il corteo, a differenza delle occasioni precedenti, era meno numeroso, ma più agguerrito. Il fatto è apparso subito chiaro perchè in precedenza gli organizzatori si erano attenuti alle indicazioni provenienti dalla Questura per quanto riguarda gli spostamenti dei cortei.
In questo caso la parte che fa riferimento a Venetonogreenpass si è dissociata, lasciando sola l’ala più dura che fa riferimento a Basta Dittatura. Quest’ultima sigla è ormai nota alle cronache ed esibisce una svastica nel proprio simbolo, seppur come riferimento polemico alla “Dittatura Covid” e usa slogan del tipo “Siamo in dittatura e dobbiamo ribellarci per riavere le nostre libertà!”.
Il 14 agosto Basta Dittatura ha deviato il corteo rispetto alle indicazioni della Questura, riuscendo a raggiungere Prato della Valle, non senza qualche momento di tensione.
Il pm Dini ha acceso un faro sull’organizzazione per verificare se vi siano infiltrazioni politiche che utilizzino la protesta solo per creare caos e contrapposizione con le istituzioni. E’ per questo che, dopo l’identificazione dei promotori (sono già in arrivo cinque denunce per manifestazione non autorizzata), si indagherà anche sulla loro eventuale appartenenza ad altri gruppi.
La prima manifestazione padovana, il 24 luglio, aveva raccolto circa 5 mila persone ed era stata promossa dal pubblicitario Cristiano Fazzini, poi denunciato dalla Polizia. Pochi giorni dopo il prefetto Raffaele Grassi aveva convocato una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in vista di un altro corteo. Il questore Isabella Fusiello aveva spiegato: “Stiamo tenendo monitorata la situazione e la Digos sta lavorando per capire chi sono gli organizzatori e invitarli a dare il preavviso, che deve arrivare almeno 48 ore prima di un evento. Poi si fanno delle prescrizioni e si autorizza. Ovviamente deve svolgersi nel rispetto delle regole”.
Viste le minacce che aveva ricevuto in rete e la concreta possibilità che le regole non fossero rispettate, Fazzini aveva revocato la richiesta di autorizzazione per il corteo del 14 agosto.
Così alla vigilia di Ferragosto la manifestazione non era autorizzata ed è stata gestita completamente da Basta Dittatura. Fazzini ha spiegato ai giornali locali: “La nostra è una manifestazione spontanea e aperta a tutti, siamo contro ogni divisione, purché però i toni siano pacati. Quello che vogliamo è ottenere un confronto costruttivo e pacifico, mentre ci dissociamo da ogni tipo di estremismo”.
Non a caso sui manifesti, accanto al nome Venetonogreenpass compare una fotografia del Mahatma Gandhi. E in vista di un altro appuntamento per il 21 agosto ha aggiunto: “Bastano anche pochi estremisti per lanciare messaggi che non appartengono al nostro atteggiamento, da sempre pacifico. Noi siamo sempre stati chiari: non scendono in strada dei partiti, ma il popolo. Come potremmo riuscire a unire così tante persone se avessimo un approccio estremistico?”.
(da agenzie)
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