LA SPARTIZIONE È APPENA COMINCIATA: AVANTI CON VICEMINISTRI E SOTTOSEGRETARI
LA MELONI INTENDE METTERE DEI FORTI CONTRAPPESI A SALVINI, CHE INVECE VUOLE ALLE INFRASTRUTTURE IL SUO FEDELISSIMO RIXI. COSÌ QUELLO PENSA ALL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE, E LUI È LIBERO DI ANDARE A SPASSO A FARE CAMPAGNA ELETTORALE… BERLUSCONI PUNTA A PIAZZARE IL SUO FEDELISSIMO, IL FILO-RUSSO VALENTINO VALENTINI, ALLA FARNESINA
Una prima lista c’è. Il Consiglio dei Ministri d’avvio del governo Meloni ha nominato vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Ma, di fatto, ha anche dato il via libera alla nuova trattativa sui sottosegretari.
Le posizioni sono al massimo 40, ma non è detto che saranno tutte assegnate. FdI vorrebbe Giovanbattista Fazzolari, alter ego politico di Giorgia Meloni, sottosegretario all’Attuazione del programma. Lui, ufficialmente, tenta di sottrarsi.
C’è in ballo anche la delega ai Servizi segreti che nei governi Berlusconi ricopriva il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Mantovano, magistrato ed ex viceministro dell’Interno, ha lo standing adeguato ma per ora la manterrà la premier.
Silvio Berlusconi è l’alleato più pressante. È lui che ha già stilato una prima lista di aspiranti. Dopo aver dovuto ingoiare di malavoglia il «no» alle sue due priorità – il ministero della Giustizia che aveva già annunciato a Maria Elisabetta Alberti Casellati e la titolarità del Mise, con competenza sulle emittenti televisive – ritiene di aver diritto a sottosegretari che possano rappresentarlo nei ministeri andati agli alleati. Con una particolare attenzione non solo alla Giustizia, dove il designato è il sottosegretario forzista uscente Francesco Paolo Sisto, ma soprattutto ai dicasteri economici. E non arretra neppure sulla richiesta di nominare sottosegretario Valentino Valentini.
Malgrado il coordinatore azzurro Antonio Tajani sia stato nominato ministro degli Esteri e vicepremier. La richiesta di Valentini alla Farnesina o alla Difesa provoca polemiche alla luce dell’audio di Berlusconi sui rapporti rinsaldati con Vladimir Putin, visto che Valentini è considerato l’uomo che ha tenuto per FI i rapporti con Mosca.
Nell’elenco dei desiderata Berlusconi include un ruolo di peso per un suo fedelissimo, al Mef e al Mise. Anche se non ha ancora fatto i nomi.Per Francesco Battistoni, sottosegretario uscente all’Agricoltura, chiede lo stesso incarico e anche la delega all’editoria. Per il capogruppo uscente azzurro Paolo Barelli, il leader forzista avrebbe pensato all’incarico di viceministro dell’Interno. Ruolo che era ricoperto finora da Nicola Molteni. Debora Bergamini la vorrebbe sottosegretario al ministero dei Rapporti con il Parlamento. Un ruolo che dovrebbe andare anche a Maurizio Lupi di Noi Moderati.
Ma non è finita. Berlusconi chiede un incarico anche per Gregorio Fontana e Matilde Siracusano. Li vorrebbe al Ministero per il Sud e il Mare andato a Nello Musumeci. Difficilmente sarà accettata la richiesta di piazzare Gianfranco Micciché,che aveva boicottato la rielezione a governatore di Musumeci, dando a lui, in alcune interviste, del «fascista» e accusando Giorgia Meloni di «essersi accodata a quell’anima nera di Ignazio La Russa», attuale presidente del Senato.
La Lega ha bisogno di riequilibrare le componenti, come quella veneta, dopo i molti lombardi sistemati. Si fa il nome di Edoardo Rixi, di Vannia Gava, di Nicola Molteni e di Freni. Le indiscrezioni parlano anche di Lucia Borgonzoni e di richieste per i siciliani Nino Minardo e Valeria Sudano, senatrice catanese, moglie del potente luogotenente di Salvini in Sicilia, Luca Sammartino.
FdI non ha liste precompilate. C’è però chi dà per scontato l’arrivo a sottosegretario al Mef di Maurizio Leo e di Alessio Butti in qualche posizione di rilievo. Marcello Gemmato potrebbe andare alla Salute. Si parla poi già delle commissioni Bilancio e c’è chi pensa a Giulio Tremonti per la Camera (si ricreerebbe, a parti invertite, il duo Tremonti-Giorgetti) e del forzista Dario Damiani al Senato.
(da agenzie)
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