LA STORIA DEL CARA DI CAPO RIZZUTO RIVELA CHE DA ANNI NON C’ERA ALCUN CONTROLLO SUI SERVIZI EROGATI
LEONARDO SACCO OPERAVA TRAMITE SUBAPPALTI, DA DUE ANNI ERA STATO SCARICATO DALLA “MISERICORDIA” NAZIONALE… GLI UNICI CHE NON SI SONO MAI ACCORTI DI NULLA SONO I PARTITI, SIA DI GOVERNO CHE DI OPPOSIZIONE
Al di là degli aspetti penali, la storia del Cara di Capo Rizzuto è interessante proprio per capire i meccanismi di finanziamento che hanno portato all’indebito arricchimento di alcuni, in danno dell’assistenza fornita ai migranti.
Ecco dunque i fatti . La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia il 22/11/2012 aveva stipulato con la Misericordia di Isola di Capo Rizzuto una scrittura privata per l’affidamento dell’organizzazione e la gestione dei servizi socio-sanitari ed assistenziali in favore dei clandestini extracomunitari ospitati presso i centri suddetti.
Decine di milioni di euro a scrittura privata.
Per il raggiungimento degli scopi indicati, nella scrittura privata si afferma che la Confederazione nazionale “partecipa a gare pubbliche e gestisce servizi, ove richiesta da uno o più Associati nei soli casi in cui vi siano ragioni oggettive che impediscano agli Associati stessi di concorrere all’affidamento di servizi, avvalendosi nell’espletamento delle attività delle capacità tecniche degli stessi previe apposite intese…”.
Di particolare interesse per i magistrati sono risultati i seguenti punti estrapolati dal documento: “La Misericordia si impegna a produrre alla Confederazione una relazione trimestrale inerente: a) gli elementi salienti della gestione operativa ed organizzativa, comprendente quanto esplicitamente previsto dalla “convenzione” nonchè eventuali intese su specifici aspetti del servizio concordati con la stazione appaltante ed anche eventuali suggerimenti ritenuti utili e necessari per il miglioramento del servizio; b) la situazione relativa ai costi e ricavi, articolata secondo quanto previsto dalla “convenzione”, indicando le ragioni di eventuali scostamenti da quanto preventivato”.
Il 5 per cento dei Fondi del Ministero dell’Interno alle Misericordie.
E poi c’è il sistema di retribuzione, diciamo così del lavoro delle Misericordie, sia nazionali che locale. “Per gli impegni assunti nell’ambito della presente scrittura, la Confederazione trasferisce alla Misericordia, a titolo di rimborso spese, il 95% dell’importo lordo ricevuto dal Ministero dell’Interno nei termini previsti dalla “Convenzione”.
La Confederazione tratterrà – a titolo di recupero dei propri esborsi relativi agli adempimenti previsti dalla “convenzione” — una percentuale che viene quantificata forfettariamente al 5%”.
Ed ancora: “La Confederazione si impegna a trasferire alla Misericordia (di Isola, ndr) le somme sopra indicate entro il termine di 7 giorni dall’effettivo accredito sui propri conti correnti; la Misericordia si impegna a fornire nel più breve tempo possibile — e comunque non oltre il successivo accredito — idonea documentazione inerente ai versamenti relativi a retribuzioni, ritenute fiscali e previdenziali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva, se dovuta”.
La ripartizione .
Questo 5 per cento veniva poi così ripartito, sempre secondo l’ordinanza ed in base a quanto affermato da Strucchi: “La Confederazione Nazionale tratteneva il 5%, che veniva ulteriormente ripartito alla territoriale Federazione Regionale e Provinciale. Quindi la Confederazione Nazionale tratteneva il 2%, la Regionale (Calabria) di cui il presidente è Leonardo Sacco il 2%, e il coordinamento zonale (Crotone) di cui è coordinatore don Edoardo Scordio l’1%”.
Nessun controllo sui servizi erogati negli ultimi 5 anni.
Trucchi dichiara ai magistrati di non sapere “se la scrittura privata era stata trasmessa alla Prefettura; le offerte per le gare d’appalto relative alla gestione dei campi profughi di Isola di Capo Rizzuto venivano predisposte da Leonardo Sacco; quando questo non accadeva, le procedure si impantanavano.
Lo stesso Leonardo Sacco selezionava, sempre in via esclusiva, le imprese subappaltatrici del servizio mensa e pulizie”.
Leonardo Sacco veniva insignito della carica di Vice Presidente della Confederazione Nazionale dal 2012 e la manteneva fino all’autunno 2015. Trucchi – continua l’ordinanza – “escludeva che la Confederazione Nazionale avesse mai verificato l’effettività della prestazione resa dai subappaltatori. Per quanto riguarda la rendicontazione della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, alla Confederazione Nazionale pervenivano le note di debito in funzione delle presenze e dei servizi effettivamente resi per come previsto dalla gara d’appalto. Le note di debito venivano emesse con cadenza mensile e distintamente per le presenze da capitolato e per le eccedenze”.
Le dimissioni di Sacco da dirigente nazionale. Nell’autunno 2015, le dimissioni di Sacco da vicepresidente nazionale “sono state una mia sollecitazione – ricorda Trucchi- perchè veniva meno il mandato fiduciario in conseguenza della notizia che avevo ricevuto circa la partecipazione di un suo parente, un certo Mario Gemelli, nella società Quadrifoglio S.r.l., società sub appaltatrice per la fornitura dei pasti nel capo di accoglienza di S. Anna.
Al riguardo gli avevo chiesto chiarimenti e lui mi aveva dichiarato che si trattava di un caso di omonimia. Tuttavia, con documenti alla mano, gli ho smentito le sue affermazioni, in quanto era emerso che Gemelli Mario era suo cognato per aver sposato Sacco Maria Greca e quindi l’ho invitato a dimettersi.
Per tali motivi ho ritenuto che il Sacco avrebbe potuto avere un interesse occulto all’interno della Quadrifoglio S.r.l. utilizzando il Gemelli Mario come mero suo prestanome. Da questa sua estromissione ho rilevato un raffreddamento dei nostri rapporti”.
(da agenzie)
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