L’ASSALTO AL SUPERMERCATO LIDL DI PALERMO: “NON ABBIAMO SOLDI, NON POSSIAMO PAGARE”
UN LAVORATORE SU TRE E’ IN NERO E SENZA GENTE IN STRADA NON GUADAGNA…IL RISCHIO DELL’INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA’
Ieri pomeriggio, a Palermo, una ventina di persone ha assaltato il supermercato Lidl in viale Regione siciliana, tra i più grandi e i più frequentati della città .
Sono entrati, hanno riempito i carrelli di generi alimentari, e raggiunte le casse hanno cercato di forzarle: “Non abbiamo soldi, non vogliamo pagare”.
Gli impiegati del market hanno chiamato polizia e carabinieri, mentre all’esterno tra la gente in fila, a distanza di un metro come impongono le regole anti Covid-19, è scoppiato il panico.
Per diverse ore è stato il caos. In città si è sparsa la voce di furgoni che trasportavano derrate alimentari rapinati da bande.
Il tam tam, scrive l’ANSA, è corso sui social con l’apertura di un gruppo su Facebook che si chiama ‘Noi’. Nel giro di 24 ore gli iscritti erano già 585, soprattutto palermitani.
S’inneggiava alla rivolta: “Basta stare a casa, dobbiamo mangiare”. “Recupereresti lo que nos quitas” è lo slogan della pagina Fb, mentre alcuni di loro si organizzano attraverso delle chat. C’e’ chi dice: “Chi per giorno 3 aprile è pronto alla guerra lo scriva qui sotto e facciamo gruppo”, “dobbiamo rompere tutti i supermercati e se vengono gli sbirri…”.
Secondo un recente studio della Cgil a Palermo e provincia un lavoratore su tre è in nero. Il divieto a uscire di casa per fermare i contagi ha svuotato la città . E così chi vive vendendo il pane per strada, chi finora ha guadagnato con la frutta e la verdura nelle bancarelle dei mercati tradizionali o in quelli rionali da due settimane non incassa più un euro.
Sul gruppo “Noi” Salvatore fa il suo appello: “Qui non ci deve essere nessuna rivalità di quartiere: Ballarò, Zen, Sperone, Cardillo, Villaggio Santa Rosalia (zone popolari). Dobbiamo essere uniti, e buttare le corna a terra a questi perchè se aspettiamo via Libertà e viale Strasburgo (strade di zone benestanti della città )… a me non mi interessa dei domiciliari, io sono in prima fila. O vinciamo tutti o perdiamo tutti”.
(da “NextQuotidiano”)
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