LE DOMANDE GIUSTE CHE NON HANNO FATTO ALLA MELONI; GIORNALISTI SEMPRE PIU’ PRONI AL POTERE
L’ UNICA DOMANDA VERA DI UNA GIORNALISTA DEL QUOTIDIANO DEL SUD: “PERCHE’ L’ENERGIA COSTA IL 30% IN PIU’: E LA MELONI NON SA RISPONDERE
A dare il “la” è stato l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, con il commento riportato qui sopra sulla conferenza stampa di fine (o meglio, inizio) anno della presidente del Consiglio. E le opposizioni, insieme a qualche “giornalone”, hanno intonato il coro: la premier Meloni parla di Trump, di Musk e del caso di Cecilia Sala; ma non parla dell’Italia, dell’inflazione, della sanità pubblica che non funziona, dei trasporti in tilt, del Sud abbandonato a sé stesso e via discorrendo. Per la verità, volendo, avrebbe potuto anche farlo motu proprio, magari in un’introduzione a braccio.
§Ma, di grazia, chi l’ha interrogata effettivamente su questi temi specifici? Quale collega l’ha interpellata in materia, cifre e dati alla mano? E in nome e per conto di quale testata della stampa padronale? Secondo la contabilità di Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio ha risposto a 40 domande per quasi tre ore. La maggior parte di queste si riferivano – appunto – al neopresidente Usa e al suo pigmalione satellitare. L’unica, o una dei pochi o pochissimi colleghi, che le ha posto una domanda concreta e precisa è stata Claudia Fusani. Ex Repubblica ed ex Unità, oggi al Quotidiano del Sud, dopo aver disquisito anche lei sul conto di Musk, s’è permessa di chiedere informazioni sull’aumento delle bollette sollecitando la premier a spiegare perché in Italia l’energia costa il 30% in più. E qui, come di prammatica, è cascato l’asino. La premier s’è rifiutata di rispondere, sostenendo che non bastano venti secondi per sviluppare un argomento del genere. Per il resto, l’altra domanda da segnalare – per la stravaganza o la bizzarria – è stata quella di Alexander Jakhnagiev, direttore dell’agenzia Vista, che ha chiesto alla premier: “Lei calpesta le formiche, ci fa caso mentre cammina?”. Non nuovo a questi esercizi retorici, due anni fa lo stesso giornalista chiese alla presidente del Consiglio se il tempo fosse lineare o circolare: questione di un qualche interesse esistenziale, ma non certo decisiva per i cittadini. In questo caso, però, vale la giustificazione che si tratta di un collega straniero, di origine bulgara ancorché naturalizzato italiano, che spesso fa la comparsa su Rainews24 nei panni dell’ospite sottogovernativo.
Ora, senza la minima pretesa di dare lezioni a nessuno, è chiaro che qualsiasi giornalista è libero di fare le domande che vuole a chicchessia. Ma non possiamo poi lamentarci che la presidente del Consiglio, già reticente di suo, non risponda a quesiti che nessuno s’è preoccupato di porle. Con il rischio, per di più, di farla apparire anche più abile di quanto in realtà sia. Il fatto è che – come insegnavano i vecchi maestri di questo mestiere – l’intervista, al contrario di quanto possono pensare gli aspiranti giornalisti, è il genere più difficile da praticare. Per la semplice ragione che presuppone due requisiti: la conoscenza della materia e la capacità di discutere in tempo reale con l’interlocutore. Non per contestarlo necessariamente, ma piuttosto per alimentare un confronto dialettico a uso e consumo dei lettori o magari dei radio-telespettatori. Gli esempi positivi non mancano neppure nel servizio pubblico, come quello di Giorgio Zanchini, capace di gestire un contraddittorio come fa quotidianamente a Radio anch’io; oppure, quello di Roberto Vicaretti, nella sua impeccabile Rassegna stampa su Rainews. Mentre il primato assoluto in negativo spetta a Bruno Vespa, abituato a contraddire soltanto coloro che considera avversari politici. Ma lui, come si sa, ormai fa l’“artista” non più il giornalista.
(da ilfattoquotidiano.it)
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