LE GOFFE GIRAVOLTE DI ALFANO E SCELTA CIVICA
MOLLANO LETTA E CORRONO DA RENZI, POI CI RIPENSANO: “RINNOVIAMO LA FIDUCIA, ADESSO I DEMOCRATICI DEVONO FARE CHIAREZZA”
Sembrava proprio che l’avesse mollato senza grandi rimorsi nel momento più duro della sconfitta: “Letta si è sconfitto da solo — aveva detto Angelino Alfano, ieri mattina, nel corso della riunione lampo con i suoi parlamentari alla Camera — qualunque cosa dica oggi sarà comunque troppo tardi, il Pd è tutto con Matteo Renzi, è un dato di fatto”.
Chiusa, dunque, l’esperienza del governo Letta e sguardo cauto, ma convinto, del vicepremier verso il possibile esecutivo di Renzi.
D’altra parte, il pensiero (e il linguaggio) di diversi esponenti di Ncd, ministri compresi, era apparso particolarmente crudo: “Finirà in un bagno di sangue”, ecco il commento di Nunzia De Girolamo, ex ministro, all’uscita dalla medesima riunione, trovando sul cellulare l’annuncio della conferenza stampa di Letta.
Oggi è chiaro che sparerà in alto, ma ormai è troppo tardi; lui e Saccomanni si sono cacciati con le loro mani in questo guaio, Letta si è messo all’angolo da solo.
Renzi è spregiudicato, ma ora il Pd è con lui”.
Un Letta dato ormai per spacciato, insomma, che consentiva ogni genere di visione prospettica al Ncd.
Per quanto, infatti, nessun contatto diretto fosse stato preso tra il vice premier e Renzi, tutto sembrava già destinato ad avere un finale definito.
Fino a quando Letta non ha buttato sul piatto il programma dell’Impegno 2014, con tanto di annesso logo. Un programma che neppure Alfano conosceva nei suoi dettagli, ma che gli ha fatto capire che non tutto è ancora perduto, che Letta è intenzionato, comunque, a vendere cara la pelle.
È stato un attimo. E il dietrofront è stato subito servito, proprio mentre Daniela Santanchè non perdeva l’occasione di sparargli contro a palle incatenate davanti alle telecamere: “Vedete? Alfano è proprio un traditore seriale, non si smentisce mai”.
Invece: “Nessuno ha mai parlato di Letta come di uno che si è sconfitto da solo — ha smentito Gaetano Quagliariello — la nostra fiducia nel premier è massima, ora come prima, così come la vicinanza, la solidarietà , la correttezza e la stima che hanno sempre caratterizzato i rapporti dei ministri Ncd con il presidente del Consiglio”.
Perchè, infatti, mollare Letta ora che ha detto chiaro di voler restare a palazzo Chigi?
E poi — è questo il ragionamento di Alfano — anche nel caso in cui fosse sfiduciato dai suoi, Renzi dovrebbe comunque venire da noi a chiedere sostegno, perchè dare l’impressione di essere già pronti a servire il nuovo padrone?
Già , perchè? Ragionamento che sembra calzare a pennello anche per Scelta Civica.
Lunedì la segretaria, Stefania Giannini, aveva detto chiaro che i montiani avrebbero staccato la spina se da Letta non fosse arrivato uno scossone.
Ieri è sembrata rincuorata: “Finalmente c’è testo molto corposo che richiede un esame molto attento, noi abbiamo la necessità che ci sia solidità e chiarezza nella maggioranza e deve arrivare dal Pd”. Ma quello che vogliono i montiani sono le poltrone nell’esecutivo.
Sp, ma quali poltrone?
Irene Tinagli allo Sviluppo economico, la stessa Giannini all’Istruzione al posto della Carrozza, Della Vedova al posto di Fassina e — perchè no? — Michele Vietti al posto di una Anna Maria Cancellieri che voci di via Arenula ieri davano pronta alle dimissioni prima di essere “dimissionata” da Letta in un ipotetico Letta bis nel tentativo di tenere buono anche Casini.
Appetiti molto alti, dunque, con cui sicuramente dovrà fare i conti anche un Renzi premier, riottoso, invece, a dare spazio ai montiani.
Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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