LE VERITA’ NASCOSTE DI LAVITOLA, TRA FALDONI, DOUMENTI E SOLDI CASH: PARLA LA SORELLA
OGGI LA SENTENZA PER IL FACCENDIERE ACCUSATO DI ESTORSIONE AI DANNI DELL’EX PREMIER… L’ACCUSA HA CHIESTO CINQUE ANNI DI RECLUSIONE
Oggi la sentenza per Valter Lavitola.
Il processo è il tentativo di estorsione ai danni dell’ex premier Silvio Berlusconi. L’accusa sostenuta dai pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock hanno chiesto 4 anni di reclusione per il faccendiere.
Il verdetto del Tribunale di Napoli cade proprio mentre infuria la tempesta delle rivelazioni del senatore uscente Sergio De Gregorio ex socio di Lavitola che ha svelato ai pm che fu Silvio Berlusconi attraverso proprio l’ex direttore dell’”Avanti!” a convincerlo di lasciare la maggioranza del governo guidato da Romano Prodi e passare con la Casa della Libertà per la somma cash di tre milioni di euro.
La sensazione è di un’accelerazione inarrestabile dei fatti, dello scioglimento dei ghiacciai, del “si salvi chi può”.
A momenti si potrebbe scoperchiare il pentolone di segreti inconfessabili, intrighi internazionali, accordi di potere per il potere.
Gli scenari sono a dir poco inquietanti.
I mondi sembrano apparentemente lontani ma sono più vicini di quello che si immagina.
Per ora ci sono schermaglie, messaggi cifrati e lanciati come un sasso in uno stagno.
Ci si studia da lontano: è una contrattazione di segreti e verità nascoste. In tempi non sospetti — in un precedente post dello scorso 20 dicembre – Maria Lavitola, sorella di Valter, aveva detto tra le righe qualcosa: “C’è una verità che non è ancora venuta fuori e che non so se mai verrà fuori. In tutta questa vicenda si gioca sul ‘non detto’, sulla gestione dei segreti e delle menzogne”.
Maria adesso non è sorpresa delle notizie che stanno venendo fuori e anzi rilancia: “Il senatore De Gregorio conosce molti fatti — racconta sibillina — come del resto mio fratello. Ci sono cose inquietanti che sono accadute in questi anni, ne sono una testimone inconsapevole. Mi ritrovo — ad esempio — nella mia abitazione faldoni della Finmeccanica, documenti che sono transitati dagli uffici delle società di mio fratello a uffici importanti. Una miriade di carte che neppure ne conosco i contenuti. Più volte ho fatto presente la cosa alla Guardia di Finanza”.
“Ci sono stati passaggi ingenti di denaro — aggiunge — cifre che spaventerebbero chiunque e questo è un dato acquisito. Il silenzio di molti è stato comprato”.
“Che saranno pochi anni di carcere se c’è la certezza dei diretti interessati che un giorno vivranno di rendita recuperando su qualche banca estera o conto protezione il denaro?”.
“Un esempio è mio fratello — accusa- durante la latitanza ha acquistato diverse proprietà tra cui una fazenda e sistemato le sue cose”.
Maria Lavitola non parla tanto per farlo.
Le sue dichiarazioni hanno contribuito a fare chiarezza e scrivere qualche pagina di verità nell’inchiesta giudiziaria che scava negli affari e negli interessi che legano a doppia mandata suo fratello con l’ex premier Silvio Berlusconi.
Ora la sensazione è della caduta degli Dei.
“C’è un sistema di potere molto ampio e parlo di molti onorevoli e senatori anche di lungo corso — sottolinea — che hanno costruito corsie preferenziali dove far scivolare gli affari che non hanno odore. Mondi lontani sono più vicini di quanto sembra”.
“Mi viene da fare un esempio come la commercializzazione del pesce surgelato da parte di mio fratello. Cosa davvero curiosa e singolare. Mi ha molto incuriosito anche quando scattarono le ispezioni ai carichi: ogni surgelato venne controllato. Chissà perchè!. Chissà veramente a cosa serviva questa attività …”.
Arnaldo Capezzuto
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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