LETTA: “DISMISSIONI PER 10-12 MILIARDI, CEDEREMO QUOTE DI ENI E FINCANTIERI”
RINVIATA L’ABOLIZIONE DELLA RATA DELL’IMU
Eni, Stm e Enav per le partecipazioni dirette e Sace (Cdp), Fincantieri (Cdp), Cdp Reti (Cdp), Tag (Cdp) e Grandi Stazioni (Fs): queste le società che vedranno la dismissione di partecipazioni da parte pubblica.
A comunicarlo con una nota ufficiale è Palazzo Chigi. «Abbiamo deciso di intervenire nelle partecipazioni dirette e indirette con la cessione di quote non di controllo, tranne il caso della Sace, per la quale la presenza privata, come per le consorelle eueopee, sarà maggiore», ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa spiegando che «complessivamente questa operazione» di cessione di quote societarie «dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro» nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a «ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti».
Il piano mira anche ad «ottenere margini di flessibilità in più da parte della Commissione europea» nel 2014 soprattutto per avere la possibilità di procedere a investimenti produttivi, ha specificato il premier Enrico Letta.
A precisare l’operazione di privatizzazioni è il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: «Le dismissioni arriveranno fino al 60% della quota per Sace e Grandi Stazioni; per Enav e Fincantieri è prevista una cessione del 40%; per Eni la cessione è del 3%.»
SLITTA IL DECRETO IMU
Rinviato al consiglio dei ministri di martedì il decreto che abolisce la seconda rata dell’Imu.
«Lo slittamento – ha spiegato il premier Enrico Letta – è dovuto a ragioni formali, cioè al fatto che il decreto deve essere varato contestualmente al decreto sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, per il quale il governo attende una lettera con il parere della Bce. Al Cdm di martedì sarà anche affrontato il nodo dell’esenzione dei terreni agricoli».
Sarebbero proprio la mancanza di coperture per i terreni agricoli la causa del rinvio. Confermata invece l’esenzione dell’Imu sui fabbricati rurali. «Chiuderemo martedì l’iter legato ai due decreti dell’Imu e sulle quote di Bankitalia», ha detto Letta al termine del Cdm.
«La seconda rata dell’Imu non sarà pagata dai cittadini, questo impegno sarà rispettato».
«Il rinvio» del via libera dei due decreti «è esclusivamente dovuto ad un fatto formale, i due provvedimento devono andare in parallelo. Le banche – dice il premier – saranno toccate da entrambi i provvedimenti e quindi» occorre, per quanto riguarda il tema della rivalutazione delle quote di Bankitalia, è «necessario il parere della Bce che arriverà nelle prossime ore».
Lo slittamento è stato salutato come «necessario» da Coldiretti. Positiva anche la reazione della Copagri che però ora attende «atti concreti» senza i quali minaccia l’agitazione.
La Consulta dei Caf lancia l’allarme: sull’Imu si sta creando «una situazione di gravissimo e generale disagio». I Caf hanno deciso che calcoleranno l’imposta prendendo a riferimento le aliquote e i regolamenti contenuti nelle delibere emanate e pubblicate (nel corso del 2013) entro il 15 novembre; nonchè le aliquote e i Regolamenti fissati per l?anno 2012, in assenza di delibera pubblicata entro il 15 novembre.
MALATI SLA, C’È L’EMENDAMENTO
Per quanto riguarda la legge di stabilità , il Cdm ha deciso di presentare un emendamento che riguarda il «ripristino completo delle somme legate alla non autosufficienza» e fra queste quelle per i malati di Sla, ha annunciato il premier Enrico Letta, dicendo di comprendere le proteste, ma ricordando anche che era già previsto un «completamento del percorso».
Altra decisione, quella sugli acconti fiscali. «Si sposterà la tempistica dei pagamenti degli acconti dal 30 novembre al 10 dicembre per dare agio a tutti coloro che devono operare in questo campo e a farlo senza corse», ha concluso Letta.
(da “La Repubblica“)
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