L’ODIO CONTRO GAY E TRANS DIVENTA REATO: COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA
RIGUARDA SEMPLICEMENTE L’ESTENSIONE A MANIFESTAZIONI DI ODIO DEI REATI GIA’ PREVISTI PER LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE E RELIGIOSA, CON UN INASPRIMENTO DELLA PENA
La possibile introduzione di una legge contro la omotransfobia e la misoginia in Italia sta facendo molto discutere.
Come spesso accade nel campo dei diritti civili, a scontrarsi su fronti opposti sono, da un lato, i partiti di sedicente centrodestra e la Chiesa cattolica, in particolare dalla Cei (la Conferenza episcopale italiana), e, dall’altro, il centrosinistra insieme alle associazioni Lgbti.
In realtà , la legge contro la omotransfobia non riguarda la possibile concessione di nuovi diritti civili, bensì l’estensione a manifestazioni di odio fondate su omofobia o transfobia di alcuni reati, già previsti, legati alla discriminazione razziale o religiosa.
Secondo il mondo conservatore la legge istituirebbe, di fatto, un “reato di opinione”: “Affermare che l’unico matrimonio esistente è quello tra uomo e donna diventerà reato”, protestano da destra. A questi timori l’area progressista e liberal risponde con i dati sulle violenze per motivi di genere o di orientamento sessuale e parla di tentativo di “oscurantismo” da parte della Chiesa.
Il disegno di legge prevede di intervenire sui reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica o religiosa, attualmente previsti agli articoli 604-bis e 604-ter del Codice penale.
In particolare, si vorrebbe estendere l’istigazione a delinquere e gli atti di violenza (non la propaganda, invece) alle manifestazioni d’odio fondate su omofobia o transfobia. In pratica, commette reati motivati da “stigma sessuale, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali” rischierebbe fino a quattro anni di reclusione.
“Non serve una nuova legge, esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio”, osserva la Cei». “Un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide”.
“In Italia esiste un serio problema di razzismo e discriminazione verso le persone omosessuali e transessuali”, sottolinea il deputato Alessandro Zan (Pd), relatore de disegno di legge contro la omotransfobia e la misoginia. “Affermare che ‘esistono già adeguati presidi’ per contrastare questo fenomeno significa non voler prendere atto di una dura realtà di discriminazione nei confronti della quale noi sentiamo la responsabilità politica ed etica di intervenire”, osserva la presidente della Commissione Giustizia alla Camera, la deputata M5S Francesca Businarolo.
(da agenzie)
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