LOMBARDO E MICCICHE’, NASCE IL PARTITO DEL SUD: “IL BERLUSCONISMO E’ AL CREPUSCOLO”
DOPO LE REGIONALI, FISSATA LA NASCITA DEL NUOVO PARTITO: CONTA GIA’ SU 13 DEPUTATI, 6 SENATORI E 15 CONSIGLIERI REGIONALI…”BASTA CON LA LEGA CHE FA IL BELLO E CATTIVO TEMPO E CON TREMONTI CHE PENALIZZA IL SUD, IL PDL SI E’ DISSOLTO”
“Siamo al crepuscolo del berlusconismo, forse anche per questo siamo in un Paese meno libero di scegliere. C’è un evidente disinteresse del governo a traino leghista nei confronti del Mezzogiorno. Noi siamo un partito autonomista che si era alleato con il Pdl, un partito che sta implodendo. E’ un’esperienza fallita: ci batteremo contro la colonizzazione di un governo a impronta leghista, dando vita al Partito del Sud”: da queste dichiarazioni del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, leader del Mpa, arriva un altro pesante colpo alla solidità del Pdl.
Proprio in quella Sicilia che aveva visto il partito del premier arrivare a percentuali bulgare e che adesso vede il Pdl estromesso persino dalla giunta regionale.
Gli fa eco Gianfranco Miccichè: “Non fare il partito del Sud sarebbe criminale, per crearlo sono disposto a lasciare il Pdl”.
Si consuma in un affollato convegno dell’Mpa l’ultimo atto del definitivo allontanamento del partito autonomista dalla maggioranza di governo.
I due maggiori azionisti della giunta isolana pongono così le basi per la creazione, dopo le regionali, del nuovo soggetto politico che debutterà alle prossime elezioni politiche.
A breve si pongono l’obiettivo di impedire l’approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluto dalla Lega.
In realtà l’Mpa è da mesi fuori dalla maggioranza e non perdona al premier di aver “convinto” quattro degli otto deputati eletti nel Mpa ad abbandonare Lombardo.
Il quale a sua volta ha fatto fuori il Pdl dalla giunta regionale.
Miccichè aveva gia formato un suo gruppo che conta su 13 deputati, 6 senatori e 15 consiglieri regionali, lo stesso Lombardo parla infatti apertamente di una ventina di parlamentari su cui contare.
E inizierà un lavoro capillare per puntare a un partito del 40% in Sicilia, ma con diramazioni anche nelle altre regioni meridionali, auspicando “la nascita di un sodalizio tra tutti i governatori del Sud, a prescindere dal partito di appartenenza, per coprire il divario vergognoso con il nord che la Lega vorrebbe ancora accentuare”.
Nel Pdl si fa strada invece una grande preoccupazione: Bondi parla di “prospettiva pericolosa” e sul successo dell’iniziativa conteranno molto in prospettiva le vicende nazionali del Pdl.
In caso di crisi del Pdl non saranno certo pochi i parlamentari meridionali che troveranno una ulteriore motivazione per schierarsi a favore del nuovo partito. Insomma le sorprese potrebbero non mancare.
E’ il prezzo che il Pdl paga per essersi appiattito sui ricatti leghisti.
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