LOS TRUFFALDONES: RENZI FESTEGGIA L’ASSOLUZIONE DI SILVIO, UNA SENTENZA ALLUNGA LA VITA
ALFANO GOISCE PERCHE’ NON CAPISCE, AZZOPPATI I DISSIDENTI, SI MARCIA VERSO LA SOLA DELL’AVVENIRE
Il primo commento a caldo lo dà Andrea Marcucci, il coordinatore dei renziani al Senato: “Le sentenze non si commentano e le riforme naturalmente vanno avanti. Le catastrofi di tanti Nostradamus non si avverano”.
Lo sforzo è di mostrare calma e gesso di fronte alla notizia choc di giornata: l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby.
Ma è chiaro che anche nella cerchia stretta del premier si tirano respiri di sollievo.
Perchè con l’assoluzione di Berlusconi, Matteo Renzi può guardare al cammino delle sue riforme come ad un campo libero da un ostacolo non indifferente: vale a dire l’ipoteca che una eventuale condanna dell’ex Cavaliere rappresentava dentro Forza Italia.
La sentenza sconfigge i frondisti di Raffaele Fitto e Augusto Minzolini, si danno di gomito i parlamentari renziani.
Insomma, le decisioni dei giudici non si commentano, però è ovvio che questa decisione ha un effetto diretto sul dibattito politico.
E l’effetto per Renzi è positivo. Sotto tanti punti di vista: Berlusconi è più forte, il patto del Nazareno è più saldo e qualora questa forza dovesse indurre l’ex Cavaliere a tirare troppo la corda sulla legge elettorale, il premier si è cautelato.
Con la strategia dei due forni: da una parte Fi, dall’altra M5s. Renzi non ha intenzione di abbandonarla, men che meno adesso.
Berlusconi è più forte per i prossimi anni. E lo sono anche le riforme.
Angelino Alfano lo dice esplicitamente: “Si rafforza certamente la strada intrapresa per cambiare con coraggio il Paese sia sul fronte delle riforme istituzionali e legge elettorale sia su quello del rilancio economico, della diminuzione della tassazione, della lotta alla burocrazia”.
Magari nel futuro l’ex Cavaliere continuerà ad avere problemi con la giustizia, per effetto degli altri processi: quello barese sulle escort e quello napoletano sulla compra-vendita dei senatori all’epoca del governo Prodi.
Ma in entrambi i casi, si ragiona nel Pd, si tratta di procedimenti che ancora devono arrivare al primo grado di giudizio.
Quindi, il patto sulle riforme tra Renzi e Berlusconi ha davanti a sè tanto fiato. Insomma, non c’è dubbio: un ex Cavaliere rafforzato porta energia e forza anche a Renzi. E se non dovesse essere così, c’è sempre il piano B.
E’ per questo che, da ormai un mesetto, il premier ha avviato la strategia di dialogo con il M5s. Gli serve per tenere a bada Berlusconi.
E tra l’altro, ragionano i suoi, con l’ex Cavaliere “Renzi è onesto: si è visto anche ieri, dall’incontro in streaming con Di Maio e la delegazione a cinquestelle, quando non ha rinnegato il patto del Nazareno, anzi…”.
Quindi, ora sta a Berlusconi. I renziani sono convinti che non tradirà . Ma se proprio dovesse fare problemi sulla legge elettorale, se — per esempio — non dovesse convincersi sulle preferenze, Renzi ha, dalla sua, la trattativa aperta con Di Maio, una personalità che, peraltro, tra i renziani è sempre più apprezzata per le sue capacità dialettiche e diplomatiche.
Il messaggio nascosto per Berlusconi è: non dimentichi che la proposta del M5s sul ballottaggio di lista e non di coalizione è molto, molto allettante per il Pd, che, al momento, non ha alleati in vista delle prossime politiche.
Mentre Berlusconi ha la necessità di formare una coalizione di centrodestra per correre e ha bisogno di incentivi che inducano i potenziali alleati a stringere patti elettorali con lui.
Insomma, Renzi si sente rafforzato dall’assoluzione di Berlusconi.
Qualche spina resta nel Pd, dove il dissidente Corradino Mineo adombra il dubbio che il patto del Nazareno contenga in realtà anche una promessa di clemenza giudiziaria per Berlusconi.
Ma, ragionano dalle parti del premier, ora che pare sgonfiata la fronda interna a Forza Italia, sono inevitabili effetti simili anche sui dissidenti del Pd.
(da “Huffingtonpost”)
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