L’ULTIMA SPERANZA DI SILVIO: “ELEZIONI IN PRIMAVERA, SARA’ MATTEO AD APRIRE LA CRISI”
MA BERLUSCONI TEME ALTRE FUORIUSCITE DA FORZA ITALIA
Scricchiola, Forza Italia. I sottosegretari sembrano voltare le spalle a Silvio Berlusconi.
Il gruppo del Senato rischia di perdere presto altre pedine. E anche i vertici tra il Cavaliere e i figli ricordano le corride di palazzo Grazioli.
Eppure, l’ex premier spera ancora. «Dobbiamo fare casino è la linea recapitata ieri ai falchi azzurri — Creare le condizioni affinchè Renzi stacchi la spina».
E’ una scommessa disperata. Siccome però nuvoloni nerissimi si addensano su Arcore, Berlusconi punta tutto sul sindaco.
In fondo, quando è all’angolo il Cavaliere dà il meglio di sè: «Io non lo attacco più — sussurrava due giorni fa a un vertice Ue lo storico rivale socialista tedesco Martin Schulz — perchè il suo gioco è di provocare per poi fare la vittima… »
Politicamente il Cavaliere gioca d’azzardo. La strategia si riduce a puntare tutto sul sindaco di Firenze, come conferma il senatore Augusto Minzolini: «Se si vuole salvare, Renzi deve andare a votare a marzo. Se non lo fa, fatti suoi. Ma farà la fine di Veltroni con Prodi. Al 2015 arriverà consunto »
Ecco allora che nella nuova sede di San Lorenzo in Lucina si gioca con la teoria del caos.
Agitare la piazza, convocare conferenze stampa in ogni regione per spiegare l’addio al governo, tenere a battesimo mille club “Forza Silvio” il prossimo 8 dicembre.
Saverio Romano promette una mozione di sfiducia al governo. Berlusconi tentenna, non vuole compattare il Pd.
«Vedremo — spiega Renata Polverini — ma servirebbe per sancire la fine delle larghe intese ». E poi ci sono le commissioni parlamentari presiedute da uomini di Fi.
L’idea è di boicottarle, provocando uno stallo parlamentare che avvicini le urne
«Con otto senatori di vantaggio non si governa, un raffreddore provoca la crisi», è il tam tam azzurro.
Ma intanto Berlusconi è in allerta per una possibile, prossima mini-frana a Palazzo Madama.
Sotto osservazione due senatori di Gal, Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, che hanno votato la manovra.
Ma anche cinque potenziali transfughi Fi. Alcuni hanno disertato la fiducia sulla legge di stabilità . Senza contare la figuraccia sui sottosegretari.
Berlusconi è rimasto scosso. Non è tanto la posta in palio — in fondo, qualche posto di sottogoverno — ma la portata dei potenziali “tradimenti”.
Rocco Girlanda è proiezione di Denis Verdini, Bruno Archi espressione di Gianni Letta, Jole Santelli milita nel cerchio magico di Francesca Pascale, Marco Cirillo amico di Paolo Berlusconi.
Quest’ultimo non si dimetterà , Girlanda bussa addirittura al Ncd.
«E vedrete — giura Paolo Naccarato — appena si chiuderà lo spazio elettorale del 2014, la slavina diventerà frana. Resteranno solo posti in piedi…»
Per tappare l’eventuale falla, il Cavaliere dovrebbe partecipare martedì prossimo alla riunione dei suoi gruppi parlamentari.
Vale tutto, in questa battaglia. Anche il nuovo pallino di Berlusconi, pronto a conquistare gli animalisti con una campagna al fianco di Dudù.
Di certo, Berlusconi gestisce la partita più delicata mentre è alle prese anche con fastidiose grane familiari.
La pax rossonera uscita ieri da un vertice con i figli in Brianza è precaria, ma obbligata.
La ragione la ripete di continuo l’ex premier agli amici: «Barbara ci tiene troppo, che ci posso fare? ». Stima la figlia. E a volte si lascia pure un po’ andare, con un sorriso: «È intelligente, sveglia, a volte anche un po’ furbetta come la mamma…».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply