M5S, OGGI RIUNIONE DEI PROBIVIRI: ESPULSIONE PER CHI NON PAGA
DIECI PARLAMENTARI A RISCHIO
Nel pomeriggio prima resa dei conti a Montecitorio. I morosi dovrebbero avere ancora alcuni giorni per mettersi in regola. Ma la questione delle restituzioni si intreccia ai malumori politici. Favorendo una miscela esplosiva nel Movimento
L’appuntamento è per il primo pomeriggio a Montecitorio. I tre probiviri del Movimento – Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone – stileranno la lista dei “morosi”, di quei parlamentari cioè in ritardo cronico con i bonifici delle restituzioni.
Probabilmente si tratterà solo di una prima resa dei conti, in vista dell’assemblea di giovedì prossimo con Luigi Di Maio. Ma è un nuovo momento di tensione per i 5Stelle.
I vertici pentastellati hanno optato per il pugno duro nei confronti dei malpancisti. Ma le sanzioni disciplinari previste per i ‘morosi’ “saranno proporzionali ai mesi di ritardo” nel versamento delle restituzioni.
E comunque, prima dell’espulsione vera e propria, ci saranno una decina di giorni per mettersi in regola. Per ravvedersi. E d’altra parte, negli ultimi giorni – da quando cioè è stato annunciato il pugno duro – molti hanno messo mano ai bonifici.
Le situazioni più gravi riguardano una decina di parlamentari, ma ce ne sono altri 20 a rischio.
Nelle ultime ore è diventata esplicita la protesta di Dalila Nesci, la deputata calabrese che si era autocandidata per le regionali del 26 gennaio ma non è stata presa in considerazione dai vertici.
Tra chi rivendica la “disobbedienza” c’è il senatore Michele Giarrusso, da tempo su posizioni di dissenso: ha detto di non rendicontare da un anno perchè i soldi gli servono per le cause legali legate alla sua attività politica.
Alcuni contestano anche le modalità dei pagamenti: i fondi vengono versati a beneficiari decisi di volta in volta dai vertici, ma questo non avviene da quasi un anno. “Sono in sciopero bianco, rimborserò su un fondo statale”, dice il deputato cagliaritano Andrea Vallascas.
Un’altra deputata, Flora Frate, napoletana dice: “Farò la mia parte quando potremo scegliere a chi pagare”.
Tra i “ribelli” anche Lello Ciampolillo, pugliese, entrato in conflitto con il Movimento sul caso Xylella. Naturalmente le eventuali defezioni in Senato sono le più rischiose per il governo – a Palazzo Madama i numeri sono a rischio – e le più interessanti per la Lega.
Oltre ai soldi delle restituzioni – gli ultimi fondi raccolti sono andati a febbraio scorso agli alluvionati di Liguria, Sicilia e Friuli – c’è poi il contributo a Rousseau: 300 euro al mese. Una somma che i candidati 5Stelle si impegnano a versare nel momento della candidatura. Presto verrà chiuso anche questo bilancio e potrebbero essere denunciati nuovi ritardi. Scatenando altri mal di pancia.
(da agenzie)
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