MANOVRA APPROVATA: PASSA LA FIDUCIA CON 166 SI’ E 128 NO
VOTA NO IL SOLITO PARAGONE CHE NESSUNO ESPELLE DAL M5S, ASSENTI 3 GRILLINI
Primo traguardo parlamentare per la manovra 2020 che, da ora, non potrà più essere modificata.
Dopo una lunga serie di ritocchi arriva in serata il via libera di Palazzo Madama, con fiducia e 166 sì. 128 i no.
L’Aula dice sì, dopo un esame di oltre 40 giorni in Commissione Bilancio – tra stop and go e vertici di maggioranza – culminato con una maratona notturna di 14 ore. Il testo passerà poi alla Camera praticamente ‘blindato’ considerati i margini stretti di tempo per scongiurare l’esercizio provvisorio ma si preannuncia un dibattito infuocato a Montecitorio per la protesta delle opposizioni.
Ciampolillo, Primo Di Nicola, Mario Michele Giarrusso non hanno partecipato al voto di fiducia, mentre ha votato no, come annunciato, Gianluigi Paragone, che però assicura che non lascerà il Movimento, caso ormai umoristico perchè per molto meno in passato il M5S aveva cacciato altri parlamentari “dissidenti”.
La manovra, lievitata oltre 31 miliardi, sterilizza totalmente le clausole di salvaguardia per il 2020 ma il governo dovrà disinnescare aumenti di Iva e accise per 20,1 miliardi nel 2021 e 27,1 miliardi nel 2022 (eredità del governo Lega-M5s)
La manovra per il 2020 vale oltre 31 miliardi. La componente più importante è quella relativa al disinnesco delle clausole di salvaguardia, che avrebbero fatto aumentare iva e accise per un valore di circa 23 miliardi.
Le micro tasse sono diventate quasi irrilevanti
L’elenco delle micro tasse è composto soprattutto da interventi denominati plastic tax, sugar tax, tassa sulla fortuna, Robin tax e stretta sulle auto aziendali.
Nel caso delle vetture concesse come fringe benefit l’aumento della tassazione, dopo le prime ipotesi e lo scontro all’interno della maggioranza, è stato rivisto quasi azzerandone gli effetti.
Anche le nuove tasse su bevande zuccherate e su imballaggi e contenitori in plastica sono state ammorbidite in termini di prelievo (la plastic tax, per esempio, garantirà 140 milioni nel 2020, ma doveva assicurare inizialmente 1 miliardo).
Il governo dopo una serie di vertici di maggioranza ha stabilito di farle scattare con maggiore gradualità , introducendole nel corso del 2020, anzichè dal 1° gennaio.
La tassa sulla fortuna è di fatto una stangata con un prelievo del 20% sulle vincite al gioco superiori a 500 euro, e compensa con i suoi 308 milioni di gettito la necessità di non stringere troppo su sugar e plastic tax. Aumenta al 27,5% l’addizionale Ires a carico dei concessionari attivi nel settore trasporti.
(da agenzie)
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