MAXIPIANO ANTI-MOVIDA PER IL WEEKEND PER CERCARE DI METTERE UN ARGINE AGLI IMBECILLI
MULTE, STEWARD, CHIUSURE STRADE PER EVITARE ASSEMBRAMENTI
Meno controlli, più movida e sindaci sempre più preoccupati.
È la fotografia dell’Italia alla vigilia del primo fine settimana dopo la riapertura, col tempo bello che incoraggia a uscire di casa, alimentando i timori di nuovi assembramenti e risalita dei contagi da Covid-19.
E proprio per far fronte a questo rischio, domani in molte città si riuniranno i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica per definire la strategia di intensificazione dei controlli anti assembramento. Sindaci, prefetti e forze dell’ordine uniti per spegnere sul nascere scintille che potrebbero riaccendere nuovi focolai del virus.
Perchè, come dice ad HuffPost il sindaco di Padova, Sergio Giordani, “le forze degli enti locali non bastano a fronteggiare elementi complessi e di massa” e “per gestire questi fenomeni abbiamo bisogno della collaborazione dello Stato e delle forze dell’ordine”.
Un piano per il week end e per i giorni a seguire ispirato a quello del Viminale che prevede sopralluoghi mirati nei centri storici delle città , nei luoghi in cui ci si riunisce per aperitivi e pranzi all’aperto e pattugliamenti nelle strade più frequentate per impedire alle persone di stare vicine e senza mascherina.
Per chi non rispetterà le regole scatterà la multa, da 400 a 3.000 euro, prevista anche per i gestori che rischiano anche la sospensione temporanea della licenza.
Da lunedì scorso, però, mentre si moltiplicavano immagini e video di scene di movida, i controlli sulle persone sono via via diminuiti.
I numeri dal Viminale. Dai dati pubblicati dal Ministero dell’Interno risulta, infatti, che ieri sono state controllate 125.582 persone (con 460 sanzioni). Il 19 maggio erano state controllate 127.392 persone (409 i sanzionati) e 54.223 attività o esercizi, il giorno precedente 127.601 le persone (608 sanzionate), 51.590 le attività .
Quello di ieri è il numero più basso dal primo maggio, quando le persone controllate erano state 241.786 e 7062 i sanzionati.
Dall’11 al 17 maggio le persone controllate sono state 1.056.487 (9876 i sanzionati) mentre nella settimana precedente – dal 4 al 10 maggio – i controlli sulle persone erano stati 1.355.687 (16.988 i sanzionati). Un calo che dal Ministero dell’interno attribuiscono “al cambio di fase. Con la riapertura del Paese – dice una fonte – è ripartita anche la criminalità predatoria, per cui i numeri in meno nei controlli per il contenimento del rischio contagio da Covid-19 sono conseguenza dei blitz effettuati per contrastare rapine e traffico di droga”.
Intanto, il virus non si ferma e da Nord – diversi gli episodi registrati nonostante il colpo durissimo inferto dalla pandemia – a Sud continua a spirare la voglia di movida.
Fronte Comune.
In prima linea contro gli assembramenti, da Padova a Palermo, i sindaci, che anche in questa fase potranno proclamare sui territori dei loro comuni “zone rosse” per sbarrare la strada alla circolazione del virus. Preoccupati, arrabbiati, alle prese con la necessità di elaborare piani e strategie per impedire al Covid-19 di entrare e trasmettersi tra i cittadini. “Anche per non passare da capro espiatorio nel caso il contagio dovesse risalire”, sospira uno di loro.
Padova, steward fuori dai locali. Il principio che ispirerà l’azione di Sergio Giordani sarà “chi sbaglia paga”. A Padova si sono registrate scene di movida “inaccettabili”, dice il sindaco, che punta sulla collaborazione con prefetture e forze dell’ordine e sulla responsabilizzazione delle persone. Per questo il Comune ha promosso “una massiccia campagna informativa, insistendo “sul concetto che in questa pandemia ci si salva solo assieme”, precisa Giordani. E aggiunge: “Ora stiamo lavorando a posizionare steward professionisti della sicurezza fuori dai locali e useremo le tante aree verdi per spostarvi una serie di attività culturali, sportive, ricreative per giovani e anziani”.
Bologna, appelli e sanzioni. Nonostante la lettera-appello rivolta ai giovani e la collaborazione di gran parte dei cittadini, “ricevo diverse segnalazioni riguardo a comportamenti di persone che non rispettano le regole e mettono a rischio sè stessi e gli altri”, ha scritto stamane Virginio Merola in un comunicato stampa. Di qui la decisione, dopo aver “parlato con il Questore” di procedere a “una ancora più stretta collaborazione tra forze dell’ordine e polizia locale per esercitare i controlli, disperdere gli assembramenti e applicare le sanzioni alle persone che non rispettano le regole. Regole che valgono per tutti, gestori e clienti”.
Bari, pronto il piano chiusura. “Da domani, con il coordinamento del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, si intensificano i controlli anti assembramento e scattano multe salate nelle zone della movida cittadina – ha annunciato via Instagram il sindaco di Bari, Antonio Decaro. “Da presidente dell’Anci – aggiunge parlando con HuffPost – ho telefonato al ministro dell’Interno e abbiamo condiviso la necessità di cambiare strategia sui controlli, come blitz e sopralluoghi mirati”. Lui ha già pronto il piano di chiusura della strada circostante il marciapiede del lungomare, dove si concentra gran parte della movida. “Se dovesse servire lo farò, ma quello che serve è soprattutto il senso di responsabilità ”, conclude dicendosi “molto preoccupato, anche perchè le conseguenze dei comportamenti sbagliati di questi giorni le vedremo dal 18 maggio”.
Napoli, “si apre tutto”. Condivide le preoccupazioni, ma non intende “chiudere nulla” Luigi de Magistris. “Al contrario, io aprirò quanto più possibile. Non è così o istituendo lo Stato di polizia che si gestisce questa fase, assai delicata perchè, con il virus ancora in giro, c’è il rischio di tornare indietro”, spiega il sindaco di Napoli. Bisogna dare alle persone quanti più spazi possibile, è il ragionamento, “non è che chiudendo le persone scompaiono”. Molto critico sul fatto che le decisioni sul da farsi le assumano le Regioni, “con noi sindaci ridotti a fare i vice sceriffi”, punta l’indice contro l’ordinanza del Governatore De Luca, che fissa gli orari di apertura dei locali dalle 14 alle 23. “Così si incoraggia la concentrazione degli assembramenti e invece l’attività deve durare h24, ovviamente con i dovuti controlli e, ove necessario, le sanzioni”. Così, conclude de Magistris, si colpevolizzano esercenti e cittadini, ai quali invece, lodando il comportamento esemplare tenuto nella fase 1, rivolge un appello “perchè anche ora vivano la città e gli spazi che metteremo a disposizione rispettando le regole”.
Palermo, denunce ai genitori. Il suo pensiero sul tema movida, necessità di rispettare i divieti e unire le forze tra istituzioni e forze dell’ordine, Leoluca Orlando, l’ha affidato a un post e a un video pubblicati giorni fa su Facebook. “Ho dato disposizioni al comando di polizia municipale di segnalare alla Procura della Repubblica comportamenti di minori privi di rispetto dei requisiti per la sicurezza, denunciando i genitori perchè si possano adottare i provvedimenti e le sanzioni di legge”, ha detto il sindaco di Palermo. Avvertendo: “Nessuno scherzi con la vita in questo delicatissimo momento sospeso fra la ripresa e il ritorno indietro”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply