MELONI E SALVINI, QUANDO I GIOVANI SONO PIU’ BOLSI DEI VECCHI: “COGNATI D’ITALIA” E “SISTEMA-MOGLI” PARTORISCONO LA NOMINATION DI UN ANZIANO REAZIONARIO
CERIMONIA FUNEBRE CONGIUNTA PER CANDIDARE VITTORIO FELTRI ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA…BONTA’ LORO: “MA POI FORZA ITALIA PUO’ VOTARE IL CANDIDATO DEL NAZARENO”
La Lega e Fratelli d’Italia candidano Vittorio Feltri alla Presidenza della Repubblica, “spirito libero, indipendente, un po’ anarchico”.
Quindi, se fosse vero, l’opposto di loro, verrebbe da annotare, notoriamente da oltre 20 anni a libro paga della politica e al servizio per anni chi di Fini, chi di Bossi.
Ed entrambi maggiordomi di Berlusconi.
Lo annunciano in una conferenza stampa il segretario del Carroccio Matteo Salvini e la presidente di FdI Giorgia Meloni.
Prima la profonda analisi politica di Salvini: “Non mi piace la scheda bianca, non ci piace – dice Salvini – chi decide di non decidere”.
Si guarda attorno, ma l’applauso non arriva.
Ci si aspetta un nome di rottura, magari un giovane intellettuale padano alfabetizzato.
Il sistema-mogli insiste: “occorre un segnale di speranza, di ricostruzione, una alternativa seria a Matteo Renzi, un segnale a chi vive fuori dal palazzo”.
Il giovane rottamatore da votare prende quindi corpo e sembianze: si tratta di Vittorio Feltri, una vita al servizo e a stipendio del Cavaliere, appena 72 anni, esperto in falsi clamorosi e nel metodo Boffo, a sua tempo radiato (pena poi convertita in censura) dall’ordine dei giornalisti, nel 2010 nuovamente sospeso per sei mesi dall’ordine, una serie di condanne infinite per diffamazione (celebri le cause perse contro Di Pietro), un via vai continuo tra Libero e il Giornale a seconda degli imput del Cavaliere (per la sua nota indipendenza, ovvio….).
Aggiunge la Meloni: “Mi chiedo come Berlusconi e Alfano possano preferire Pier Carlo Padoan o Giuliano Amato a Vittorio Feltri”.
In effetti anche noi ci chiediamo come possano aver preferito lei come ministro rispetto a tanti altri esponenti del centrodestra con ben altre capacità , ma fa nulla.
Silenzio, ecco che riprende la parola il grande stratega olfattivo (quello che sente controvento il puzzo dei napoletani): “A Berlusconi non chiediamo di abbandonare il solenne patto del Nazareno, ma almeno nelle prime tre votazioni voti Feltri, non metterebbe in discussione il suo accordo con Renzi. Contiamo sul voto compatto del centrodestra, che dalla quarta votazione potrà mantenere gli accordi con Renzi”.
In pratica Salvini si piega a 90 e chiede a Forza Italia solo di convergere sul bergamasco Feltri per le prime tre votazioni, poi possono pure votare con Renzi, con il suo gentile permesso.
Che mirabile ideologo, che uomo coerente, il “comunista padano”: dai Silvio, cassa Martino che non ha condanne e quindi non si addice a Forza Italia, e vota tre volte Feltri agratis.
Tanto puoi sempre detrarre il disturbo dallo stipendio che gli paghi.
E almeno fai felici due caratteristi della comica-destra nostrana in perenne cerca di scrittura.
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