“MI SI NOTA DI PIÙ SE VADO IN RUSSIA ANCHE SE FACCIO “TAPPEZZERIA” (O, MEGLIO, REPORTAGE) OPPURE SE RESTO A ROMA?
IL “LENIN DI ROMA NORD” ALESSANDRO DI BATTISTA ANNUNCIA IL SUO VIAGGIO NEL PAESE INVASORE DELL’UCRAINA… FA UNO SPOTTONE A SE STESSO E ALLA SUA FAMIGLIA EDITORIALE ALLARGATA
Mi si nota di più se vado in Russia – anche se faccio “tappezzeria” (o, meglio, reportage) – oppure se resto a Roma? Spannometricamente, si direbbe la prima. E, dunque, dopo il video da Istanbul in cui annuncia il suo viaggio nel Paese invasore dell’Ucraina, Alessandro Di Battista vince decisamente – e non solo per “abbandono” del campo da parte di Salvini – il derby dei populisti «Putin-comprensivi».
Un Dibba «russo-comprendente» at large, poiché afferma – tra un social e l’altro – di essere mosso, come sempre, dal desiderio di capire cosa pensa «l’altra parte», si dichiara (ovviamente) un amante della cultura fiorita tra Mosca e San Pietroburgo e si esibisce in alcune frasi nell’idioma di Tolstoj tra le estatiche espressioni di ammirazione di una fan madrelingua.
Una visita utile soprattutto per rilanciare la visibilità di colui che, da un po’ di tempo a questa parte, appare sempre più come un personaggio in cerca di autore. E che, da oggi, si tramuta un po’ anche nel «Lenin di Roma Nord», costantemente attratto da una specie di rivisitazione in salsa grillina dell’internazionalismo terzomondialista e antiamericano. E pronto, nel suo video su Facebook, a promettere una full immersion nell’anima di Grande Madre Russia, vellicando la curiosità di inguaribili nostalgici dell’Urss, appassionati della Corazzata Potemkin e nuovi putitaliani, ma facendo sostanzialmente uno spottone a se stesso e alla sua famiglia editoriale allargata.
(da La Stampa)
Leave a Reply