“NEL 2019 SOLO DUE MORTI IN MARE”: L’ENNESIMA BALLA DI SALVINI SMENTITA DAI DATI
UN PROFUGO SU CINQUE IMBARCATI MUORE AFFOGATO… I MORTI SONO 402 PER UNHCR, 307 PER L’OIM.. MA POTREBBERO IN REALTA’ ESSERE MOLTI DI PIU’ PERCHE’ SONO STATI FATTI SPARIRE I TESTIMONI CHE PRIMA MONITORAVANO LE COSTE DELLA LIBIA
Due per Salvini, 402 per l’Unhcr, 307 per l’Oim.
Basterebbe questa discrasia tra cifre a capire che i morti in mare nel Mediterraneo sono un numero imprecisato. Semplicemente perche’ non si possono contare con i corpi recuperati.
Nel mare senza soccorsi e senza occhi ormai da mesi, i gommoni e i barconi vanno giu’ molto spesso senza testimoni e nessuno sa quanti scompaiono.
L’unica indicazione e’ quella che arriva dagli eventuali superstiti dei naufragi, gli unici in grado di dire quanti erano a bordo delle imbarcazioni affondate.
Messo all’angolo dallo sbarco dei migranti della Sea Watch a Lampedusa nonostante il suo divieto, il ministro dell’Interno prova a rilanciare gli unici numeri che “danno ragione al Salvini buon cristiano” dice, e che gli servono per giustificare la sua politica e ripete il solito ritornello:” Meno sbarchi, meno morti, meno dispersi nel Mediterraneo.
I dati aggiornati a maggio registrano due cadaveri recuperati in mare nello specchio acqueo del Mediterraneo centrale.
Le stime dell’Unhcr contano nello stesso periodo, 402 persone tra dispersi e morti”. E poi fa il confronto con gli anni precedenti:” Nel 2015 i cadaveri recuperati furono 296 a fronte di una stima di 3771; nel 2016 furono 390 contro 5096 stimati; nel 2017, 210 contro 3139 e nel 2028 sono stati recuperati 23 corpi a fronte di una stima di 2277 scomparsi”.
Una lettura quella del ministro dell’Interno che contrasta con quella delle agenzie dell’Onu, Oim e Unhcr, che da mesi sottolineano come la rotta dalla Libia sia diventata sempre piu’ pericolosa proprio per la mancanza di soccorsi e che il rapporto tra le vittime e le persone partite e’ in netto aumento (muore uno su cinque di quelli che tentano la traversata).
“Meno partenze dalla Libia ma le morti nel Mediterraneo centrale nel 2019 ( 307) sono quasi uguali al 2018 (333) – ha twittato solo pochi giorni fa il portavoce di Oim Italia Flavio Di Giacomo – E’ chiaro che attraversare il Mediterraneo e’ ora piu’ pericoloso che mai e salvare vite in mare ( e portare i migranti in un porto sicuro, non in Libia) dovre
bbe essere la priorita’ numero uno”.
(da “La Repubblica“)
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