“NOI M5S NON CE L’ABBIAMO FATTA A FERMARE LA TAP, CHIEDO SCUSA”: MA SI GUARDA BENE DAL DIMETTERSI
IL CONSIGLIERE REGIONALE TREVISI: “ABBIAMO FATTO IL POSSIBILE, MA AVEVAMO CONTRO SALVINI”… DESTINATI A FARE LA RUOTA DI SCORTA DEI RAZZISTI
La resa e le scuse. I consiglieri pugliesi del Movimento 5 Stelle sono tornati in Regione con queste parole stampate in volto: “Non ce l’abbiamo fatta a fermare la Tap”.
Antonio Trevisi, che dello stop al gasdotto Trans Adriatic ha fatto la sua principale battaglia, in lotta anche con il vicepremier Matteo Salvini, non nasconde l’amarezza poche ore dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte: “Siamo stati ottimisti, un po’ troppo ingenui, ma siamo una forza giovane, sbagliamo e pagheremo. Sono il primo a sentirmi sconfitto e deluso, ma non ho commesso errori”.
L’errore non è forse stato promettere lo stop della Tap in campagna elettorale?
“L’opera è stata blindata dal precedente governo e non ci sono appigli amministrativi per fermarla”.
Non lo sapevate? Non eravate a conoscenza delle penali?
“Le penali le possiamo pagare fino a un miliardo di euro. Ma qui siamo davanti a penali che possono arrivare fino a venti miliardi. Parliamo di una manovra di bilancio, il doppio del reddito di cittadinanza”.
Davvero, a febbraio, in campagna elettorale per le elezioni Politiche pensavate che le penali, per un’opera quasi conclusa in altri Paesi, fossero così basse? Alessandro Di Battista ha detto che sarebbero bastati quindici giorni per bloccare tutto e il Movimento in Puglia ha stravinto.
“E’ vero, si è fatta una grande campagna elettorale a riguardo ma probabilmente Di Battista è stato troppo ottimista quando ha parlato di 15 giorni, non è la frase di tutto il Movimento. Era preso dall’euforia”.
Quando il Movimento 5 Stelle è andato al governo con la Lega è cambiato lo scenario?
“La Lega vuole la Tap, infatti nel contratto di governo non c’è scritto nulla”.
I Movimenti No-Tap vi accusano di essere del “voltagabbana”, di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. Vi dimetterete come chiedono?
“Io le promesse le ho sempre mantenute. Quello che posso dire è che non ce l’ho fatta, non ce l’abbiamo fatta. Quando nel 2015 sono stato eletto consigliere regionale la Tap era agli inizi, dopo quattro la situazione si è evoluta e si è evoluta in peggio. Ho fatto decine e decine di interrogazioni. Siamo arrivati tardi, ieri eravamo con le lacrime agli occhi. Capisco che oggi possiamo sembrare non più credibili, siamo facilmente attaccabili, non prenderemo più quelle percentuali, diamo a tutti i rivali politici la possibilità di attaccarci ma non c’è malafede. Chiediamo scusa”.
Ha qualcosa da rimproverare ai ministri M5s?
“I nostri ministri hanno fatto tutto il possibile ma dall’altra parte avevano Salvini. Io stanotte ci pensavo. Cosa ho sbagliato? Ma non trovavo una risposta. Siamo umani, non siamo supereroi, a me dispiace. La gente dirà che siamo come gli altri, che non siamo credibili, ma le montagne non si possono superare. Il governo si prende le sue responsabilità , il premier ha detto che si prende la responsabilità . Lui come premier ha detto che non se la sente di far pagare i cittadini italiani. Io ho ancora appeso il cartellone con cui ho invaso il consiglio regionale con scritto ‘Melendugno libera’”.
Ci sarà un referendum?
“Bisogna dirlo ai cittadini. Noi abbiamo proposto un referendum come M5s Regione Puglia, ma per farlo ci vogliono i tempi tecnici, si parla di un anno e anche se viene accettato i lavori vanno avanti. Ormai prendo atto delle decisioni del governo”
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply