NON CE L’HA ORDINATO IL MEDICO DI SOPPORTARE LE BALLE DI MINNITI
IL DISCORSO ALLA CAMERA CON DATI SMENTITI DAI DIRETTI INTERESSATI: L’UNHCR NON HA AFFATTO VISITATO 28 DEI 29 CENTRI DI DETENZIONE LIBICI, MA SOLO 13 E L’ONU SOLO 4…. MA A QUALCUNO FA COMODO CHE NON TOLGA IL DISTURBO
Il ministro dell’Interno Marco Minniti ieri rispondendo al question time alla Camera ha sostenuto che sul fronte del rispetto dei diritti umani in Libia l’Italia «sente l’assillo di agire». Per come ha agito finora lui, sarebbe stato meglio si fosse chiuso a doppia mandata al Viminale, se non altro avremmo evitato che sui media internazionali passasse l’immagine di un governo italiano complice e finanziatore dei criminali libici.
Invece di perseguire chi commette ogni giorno reati di istigazione all’odio razziale sul web (e non solo) Minniti ha preferito fare la guerra alle Ong e finanziare le motovedette libiche colluse con i trafficanti.
Ma veniamo alle argomentazione esposte ieri alla Camera: “Il rispetto dei diritti umani in Libia non è questione di oggi, visto che quel paese non ha mai firmato la convenzione di Ginevra”. Bene, era la prima condicio sine qua non da richiedere al governo libico: se vuoi aiuti internazionali inizia a diventare un Paese civile, altro che riparare le motovedette scassate per incuria. Ma Minniti si è ben guardato dal richiederlo.
Seconda affermazione: «Se oggi l’Unhcr ha potuto visitare 28 dei 29 centri di accoglienza presenti in Libia, individuando oltre mille soggetti in condizioni di fragilità a cui potrà essere riconosciuta la protezione internazionale lo si deve all’impegno, del nostro Paese e dell’Europa».
E qui facciamo rispondere ai diretti interessati, così si comprende a che livello siamo arrivati.
Barbara Molinario (Unhcr) chiarisce che “attualmente la nostra organizzazione ha accesso soltanto a 13 dei 30 centri di detenzione e in questi centri il lavoro che svolgiamo è quello di fornire beni di prima necessità e informare i rifugiati dei loro diritti, oltre che assistere le autorità nel rilascio delle persone vulnerabili”.
Occorre inoltre tenere presente che l’Unhcr agisce per conto delle Nazioni Unite e non certo su intercessione italiana, quindi sarebbe dignitoso non attribuirsi meriti altrui.
Come va sottolineato che i centri di detenzione libici “ufficiali” sono 30 ma tutti gli osservatori sono concordi nel sostenere che in realtà sono molti di più quelli “non ufficiali”.
Minniti farebbe bene a leggersi la relazione sui i dati raccolti quest’anno dalla clinica mobile di Medici per i diritti umani : “l’85% dei migranti ha subito in Libia torture e trattamenti inumani e degradanti, il 79% è stato trattenuto/detenuto in luoghi sovraffollati e in pessime condizioni igienico-sanitarie, il 60% ha subito costanti deprivazioni di cibo, acqua e cure mediche, il 55% ha subito percosse e percentuali inferiori ma comunque rilevanti stupri, ustioni, percosse alle piante dei piedi, torture da sospensione, obbligo ad assistere alla tortura e all’uccisione di altre persone. Si tratta di dati probabilmente sottostimati perchè raccolti in contesti di precarietà dove spesso non è stato possibile fornire un’assistenza prolungata nel tempo”
Penoso il passaggio di Minniti sull’affogamento dei 50 profughi testimoniato dale immagini di Sea Watch che hanno fatto il giro del mondo: «Le ricostruzioni dei fatti appaiono al momento sostanzialmente divergenti».
Pur di difendere i criminali della Guardia Costiera libica, Minniti non prende atto neanche dei video e della testimonianza dell’equipaggio dell’elicottero della nostra Marina Militare che ha assistito alla tragedia e che ha vanamente cercato di fermare l’unità libica.
Finiamo con l’analisi politica dello stratega Minniti che ha ricordato la sua circolare alle questure con la quale si chiede di dare «massimo impulso all’attività di rintraccio dei cittadini dei paesi terzi in posizione irregolare e che ha portato al 15,4% in più di rimpatri rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (tradotto in numeri, circa 1600 persone in piu’).
L’unica cosa che gli interessa è questa, “riportarli a casa loro”.
Che vi siano decine di migliaia di esseri umani massacrati nei lager libici non frega nulla a nessuno, compresa la sedicente sinistra progressista italiana e d europea.
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