OSCURATI PER 11 GIORNI: TENTANO DI FERMARCI AD OGNI COSTO
VIETATO PARLARE DEI CONCORSI IN PROVINCIA: CITATI PER DANNI ALL’IMMAGINE … NON ASPETTAVAMO ALTRO… LORO LA CAUSA NON LA PAGANO DI TASCA, LA FANNO PAGARE AL CONTRIBUENTE…NOI OSCURATI ARBITRARIAMENTE E COSTRETTI A CAMBIARE PROVIDER… RITORSIONI SU DIPENDENTI SOSPETTI E PRESSIONI SU STAMPA E POLITICI PER ISOLARCI… LA PAURA FA NOVANTA… QUESTA E’ LA LIBERTA’ DEI SOVIET, MA QUALCUNO E’ ARRIVATO AL CAPOLINEA
Le nostre centinaia di lettori sono troppi intelligenti per non aver capito come funziona la democrazia e la libertà in Italia. Tutti i politici parlano di necessità di trasparenza negli atti della Pubblica Amministrazione, ma quando qualcuno poi segnala fatti documentati e certi che cominciano a destare preoccupazione nella Casta, ecco che scattano le contromisure.
Nel nostro caso la vicenda è così riassumibile: da mesi riportiamo segnalazioni interne all’Ente e riprese anche dall’opposizione di centrodestra in Provincia, nonchè dalla stampa cittadina, di anomalie nei concorsi pubblici indetti dall’Ente.
Non teorie campate in aria, fatti documentati e precisi. Con allegati, documenti, testimonianze che inducono a porsi una domanda fondamentale: come è possibile che si sappiano i nomi dei vincitori dei concorsi, ancora prima che si svolgano?
Abbiamo fatto un’inchiesta giornalistica e non una campagna diffamatoria, come sostiene il Presidente della Provincia. E se danno all’immagine ci fosse stata, il buonsenso induce a chiedersi chi, tra me e lui, abbia danneggiato l’immagine dell’Ente.
Siamo all’assurdo, vado per paradosso, che se un cittadino nota qualcuno che appicca un incendio a uno stabile e chiama i vigili del fuoco, il capo-condominio, invece che ringraziarlo, lo accusa di aver turbato il sonno notturno dei condomini.
Invece che nominare una doverosa commissione di indagine, il presidente Repetto ha ritenuto di citarci davanti a un tribunale civile ( con una causa che durerà anni) per presunto “danno all’immagine” della Provincia. E ha fatto una bella delibera di Giunta per affidare mandato a uno studio legale esterno.
Due considerazioni: esiste uno staff di legali dipendenti dell’Ente, ma evidentemente non giudicati all’altezza di una causa così “delicata” ( che sicuramente ringraziano per la stima), in secondo luogo è evidente a chiunque che non certo l’immagine dell’Ente astratto può aver ricevuto un danno, ma semmai esso è stato determinato da chi doveva fare qualcosa e non l’ha fatto.
Meglio trincerarsi dietro la sottana dell’ente, neanche le palle di fare una citazione personale. Così il contribuente paga pure la causa, ottima e degna soluzione.
Tutto per aver “azzeccato” in anticipo 4 nomi dei vincitori di un concorso a cui hanno partecipato 1.200 persone. Questo è il grave reato che ha portato a una citazione per danni all’immagine con procedimento che inizierà a giugno e finirà tra anni.
Ma qui si aggiungono aspetti persino grotteschi.
Dato che lo scopo è far tacere noi e chi aveva ripreso la notizia, nonchè chiunque potesse fare da cassa di risonanza esterna, vengono citati anche “il Giornale” e il nostro provider Altervista.
Questo, infatti, recita la delibera che stanzia 6.000 e passa euro per la causa in itinere. Ma dopo qualche giorno ecco la sorpresa: non era troppo conveniente per Repetto citare anche il Giornale, non si sa mai, ed ecco che sparisce un presunto colpevole dalla citazione. Rimaniamo noi e Altervista.
Tenete presente che le richieste della Provincia al giudice, al di là del pagamento dei danni all’immagine, sono di togliere gli articoli “diffamatori” dal sito. Cosa che il giudice avrebbe dovuto decidere tra tre anni.
Ma ecco che Altervista per non avere guai decide in modo arbitrario di chiuderci “temporaneamente” il sito, regolarmente pagato. Un “temporaneamente” che sarebbe durato tre anni per la gioia di qualcuno. Cosa che ad avviso dei nostri legali non poteva fare, in assenza di una sentenza del giudice che notoriamente avviene solo a fine processo. Altrimenti in Italia basterebbe che uno citi un altro per sfratto e ancor prima che inizi il processo qualcuno applica una sua personale ipotetica sentenza e, anche se poi dimostri di aver sempre pagato l’affitto, finisci in mezzo a una strada. Allucinante. Nessun problema: qualcuno pagherà anche per questo.
Ecco perchè ci siamo dovuti spostare altrove e siamo rimasti per dieci giorni bloccati.
Nel frattempo uno sicuro del proprio operato aspetterebbe l’esito giudiziario senza agitarsi. Invece abbiamo assistito a “di tutto di più” in questi dieci giorni, altro che Rai.
Come, infatti, il sen. Bornacin (An) ha presentato un’interrogazione al ministro Brunetta per chiedere un intervento sui concorsi chiacchierati, il soporifero Repetto scatta come un grillo e chiede un incontro con Bornacin per indurlo (inutilmente) a ritirare l’interrogazione, sostenendo che è tutto a posto, coloro che ci passano le notizie sono dei dipendenti frustrati e visionari, fioccano persino esilaranti promemoria e inviti conviviali a esponenti dei media.
Finalmente, dopo due anni in cui Repetto ha fatto politicamente nulla per il rilancio dell’Ente, eccolo superattivo coi reggicoda al seguito per coprirsi le spalle, pardon per tutelare l’immagine della Provincia.
L’inettitudine del politico lo porta a cascare nel nostro tranello, quando un politico di razza avrebbe nominato una bella commissione di inchiesta, ne avrebbe affidata la presidenza al capo dell’opposizione dichiarando: “Io non ho nulla da nascondere, se dovesse emergere qualcosa di irregolare, sarò inflessibile”.
Ma appunto non sarebbe Repetto se avesse fatto così.
E pensate ai componenti della Giunta che, senza nulla sapere e ignorando le conseguenze cui vanno incontro per fatti che neanche conoscono nella realtà , hanno firmato quella delibera.
Nel frattempo altri cercano di portare a termine un disegno ancora più meschino: individuare i nostri informatori, fare ritorsioni e gettare discredito sui sospettati.
Controlli dei tabulati telefonici, individuazione di utenze, formalizzazione di accuse campate in aria. Ci stanno divertendo, lo ammettiamo.
Perchè stanno facendo l’opposto di chi non ha nulla da nascondere e in Provincia, alla notizia dell’oscuramento del nostro sito, oltre che l’indignazione dei dipendenti per bene, emerge un solo commento: “Qualcuno ha una paura fottuta”. Altrimenti non sarebbero arrivati a questo.
Ultima considerazione personale: vi ringrazio di avermi citato, lo spettacolo sta solo per iniziare.
Se poi qualcuno pensava di intimidirmi ha sbagliato indirizzo.
Vedete, io ho iniziato a fare politica vedendo assassinare un operaio, ripeto un operaio non un fighetto dei quartieri bene, solo perchè difendeva il diritto di Giorgio Almirante a parlare. E non mi hanno fermato neanche 15 eskimo che mi aspettavano “democraticamente” sotto casa.
Sono abituato a guardare negli occhi i miei avversari nelle battaglie che conduco a viso aperto. Qualcun’altro forse è abituato a sparare alle spalle. Ma è talmente maldestro che riesce pure a sbagliare il colpo quando sono voltato.
La libertà e la coerenza non hanno prezzo nella vita .
Certe battaglie non si conducono per averne un utile, ma perchè ce lo impone la nostra dignità e l’amore per il nostro popolo.
Un abbraccio grande all’ondata di amici in Provincia e in tutta Italia che mi hanno fatto sentire la loro solidarietà .
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