SITO OSCURATO: SU INTERNET SI SPACCIA DROGA, SI VENDONO BAMBINI AI PEDOFILI, VI SONO MILIONI DI SITI PORNO, ALTRI CHE INNEGGIANO ALLA VIOLENZA E AL TERRORISMO… MA IL REATO PIU’ GRAVE E’ ESPRIMERE CRITICHE ALLA PROVINCIA DI GENOVA
PER 11 GIORNI IN ITALIA SONO STATI SOSPESI I DIRITTI COSTITUZIONALI, LESO IL DIRITTO DI CRITICA E DI CRONACA, VIOLATA L’APPLICAZIONE DELLA NORMA VIGENTE… TUTTO PER AVER SEGNALATO ANOMALIE NEI CONCORSI IN PROVINCIA… ORA CHE POSSIAMO CONSERVARE GLI ARTICOLI NE TOGLIAMO 17 DI NOSTRA INIZIATIVA… SI CAMBIA STRATEGIA, SAREMO IMPREVEDIBILI
Molti amici, negli 11 undici lunghi giorni di “silenzio forzato” cui ci ha costretto l’illecita chiusura del ns. sito da parte di Altervista, ci chiedevano come fosse possibile che in un mondo ( quello di internet) dove si contano a centinaia di migliaia i siti pedopornografici, a milioni quelli pornografici, a decine di migliaia quelli attraverso i quali si incita alla violenza razziale o al terrorismo e altrettanti quelli che spacciano droga, oscurassero proprio il nostro.
Dovete sapere che, al di là della illecita chiusura da parte di Altervista di cui qualcuno risponderà , siamo stati citati per due articoli sui concorsi, ma in un contesto, secondo la Provincia, di una serie di “pezzi tendenziosi che ledono il decoro, l’onore, l’immagine e la reputazione della Provincia”, “determinando il sorgere di un diritto al risarcimento del danno”.
Evidentemente il diritto alla cronaca in Italia è stato sospeso, quello alla critica messo agli arresti domiciliari, quello costituzionale al libero pensiero soggetto a corte marziale.
Ma quello alla satira, tanto caro alla Sinistra, cari amici e ex compagni ed ex sagrestani che correte ad abbeverarvi alla fonte della Guzzanti, di Crozza, di tanti valenti e ispirati censori del Silvio nazionale, che fine ha fatto?
Eh sì, perchè un valente stratega della Provincia ha messo sotto accusa anche alcuni nostri articoli dal titolo, pensate… “Repetto vale un Perù” ( su un viaggio di ampio respiro culturale del presidente), “Le vacanze bollenti di tre consiglieri prov. tra le bionde svedesi”, dove facevamo satira sulla partecipazione di un esponente di Forza Italia al convegno dei no global a Malmoe, “Lista nera di Brunetta sulle consulenze”, dove riportavamo un’agenzia Ansa, pensate un po’, sui dati trasmessi al Ministero della P. A. circa gli Enti locali che non avevano ancora proveduto. Evidentemente articoli anch’essi “diffamatori” e meritevoli di essere segnalati al giudice.
Per non parlare di quelli che invitano ad accertare fatti e segnalazioni datati un anno fa: qualcuno si è sentito diffamato a scoppio ritardato, si vede, a distanza di un anno.
Basterebbe questo per capire che incongruenze e manifeste pretestuosità abbia tale azione nei nostri confronti, che peraltro ci permetterà finalmente di passare da accusati a testimoni di fatti e segnalatori di anomalie. Non aspettiamo altro.
Ricordiamo sempre che le nostre osservazioni sono state anche riprese dalla stampa cittadina e sono oggetto di una interrogazione parlamentare del sen. Bornacin al ministro Brunetta.
Poichè qualcuno ha come scopo evidente quello di farci tacere e di fermarci ad ogni costo, ora che abbiamo recuperato la voce, tonica e certa più che mai, proprio perchè avremmo potuto conservarli, abbiamo ieri operato una prima mossa: abbiamo eliminato dal sito i 17 articoli oggetto della richiesta di sentenza del giudice.
Ora così qualcuno rimarrà senza pretesto per “consigliare” a terzi di oscurarci.
E se lo farà sarà ancora più evidente il reale scopo della citazione in giudizio civile nei nostri confronti.
Ovviamente gli articoli li abbiamo conservati… tranquilli.
Punto secondo: continueremo a segnalare ogni fatto nuovo di cronaca meritevole di essere riferito. Punto terzo: eviteremo di rendere pubbliche alcune notizie per non favorire le contromisure, a tutela soprattutto di chi ci ha fornito ( e ci fornirà ) elementi processuali decisivi.
Non finisce qua, ovviamente, ma saremo imprevedibili, si cambia strategia…
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