PALERMO, IL GIORNO DEL DALAI LAMA: “LE NAZIONI ACCOLGANO I RIFUGIATI”
IL PREMIO NOBEL: “LA VERA PACE DIPENDE DA OGNUNO DI NOI”
“La vera pace dipende dall’attitudine mentale di ognuno di noi, da come pensiamo. Anche la pacenel mondo della società dipende dall’individuo”.
Così il Dalai Lama che ha iniziato la sua giornata a Palermo incontrando i giornalisti prima della conferenza al Teatro Massimo.
“Ci sono vari livelli di pace che possiamo avere – dice – il punto fondamentale è che dobbiamo cambiare i modi sbagliati di pensare. Il metodo principale per ottenere la pace è sviluppare attitudine compassionevole. Il mio impegno principale è la promozione dei valori umani. Il secondo impegno è promuovere l’armonia tra le religioni”.
E ribadisce il richiamo alla stampa: “Anche voi avete una grande responsabilità . Di dire la verità , in modo da istruire la gente nel modo giusto”.
“Vengo da un lungo viaggio – dice il Dalai lama – Irlanda del Nord poi Germania e adesso in Sicilia. Il messaggio che voglio che arrivi anche qui è che la vera felicità dell’individuo dipende dall attitudine mentale, da come pensiamo. Anche la pace nel mondo, la pace della società “.
Alla conferenza stampa anche il sindaco Leoluca Orlando. “Ci sono vari livelli di pace nella nostra vita – dice il Dalai lama – bisogna sviluppare la compassione che è già dentro l’individuo. Che tipo di compassione dunque? Una compassione spinta dall’intelligenza. Che comprende. Così la compassione va oltre i confini di chi è vicino a noi. Una compassione genuina per l’individuo stesso al di là del suo comportamento verso di noi. Questo può avvenire solo tramite il sistema di educazione e di istruzione. Solo così nasce la vera compassione e empatia. Il mio impegno principale è la promozione dei valori umani: credenti non credenti non importa”. Il suo secondo impegno è “promuovere l’armonia fra le religioni”. Il Dalai lama si rivolge anche al sindaco e ai giornalisti dicendo che anche loro hanno questa responsabilità .
Secondo il Dalai lama non bisogna discriminare i migranti. “Sono l’oggetto della nostra compassione – dice – bisogna accoglierli. Sono i nostri fratelli e nostre sorelle che stanno affrontando un periodo di grande difficoltà . Vanno accolti va offerto loro un rifugio temporaneo. In modo da poter tornare poi nei loro luoghi comuni usando ci sarà pace. Le nazioni che ospitano devono offrire subito istruzione ai bambini, addestramento al lavoro per gli adulti. Proprio per dare loro gli strumenti per ricominciare nei loro luoghi”.
“La Sicilia da ventuno anni fa a oggi è cambiata – dice il Dalai lama – ho visto persone pronte ad accogliere i migranti, compassionevoli. Questa è una cosa ottima. La politica ha un suo ruolo in questo, la politica compassionevole è giusta, il resto è sporco e porta all inganno”.
Il sindaco regala al Dalai Lama la Carta di Palermo per testimoniare la compassione della città . Mentre offre questo dono, al porto di palermo arrivano 500 migranti.
“La Carta di Palermo per esempio – dice il Dalai Lama – è un segno importante. Non penso che tanti anni fa questo sarebbe stato possibile. Mussolini aveva delle idee molto diverse a riguardo, per fare solo un esempio”.
“Oggi a Palermo 410 migranti, tra cui 40 minori, salvati nel Canale di Sicilia”. Ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, aprendo l’incontro al Teatro Massimo “Queste 410 persone sono palermitane – ha detto il primo cittadino. Dobbiamo avere compassione per loro. Non sono stranieri, sono nostri concittadini. Basta discriminazioni. Da qui arriva l’appello perchè si approvi subito lo Ius soli”.
Stamattina Tenzin Gyatso, leader spirituale del Tibet e Premio Nobel per La Pace, ha tenuto la sua conferenza sull’Educazione alla Gioia al Teatro Massimo, mentre al cinema Rouge Et Noir il collegamento streaming l’incontro.
Il Dalai Lama arriva a Palermo dopo aver già toccato Messina e Taormina: il titolo della Conferenza nasce dal suo “Il Libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace”, dialogo con l’arcivescovo africano Desmond Tutu, raccolto da Douglas Abrams.
Al termine della conferenza il Dalai Lama ha lasciato la città alla volta della Toscana. Non prima di aver ricevuto alcuni doni-simbolo: un Ficus religiosa, l’albero sacro per eccellenza per i buddisti, gianisti e induisti.
L’albero, che non cresce nei nostri climi, è stato coltivato all’Università di Palermo: in occasione della vita di Sua Santità , l’albero sarà interrato all’Orto Botanico di Palermo, divenendo così un forte segno per l’accoglienza e la convivenza di popoli differenti.
(da agenzie)
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