PARIGI DEVASTATA DA 1500 DELINQUENTI PREZZOLATI, MANDATE IL CONTO DEI DANNI A CHI PAGA QUESTA TEPPAGLIA PER INDEBOLIRE L’EUROPA
PALAZZI INCENDIATI, NEGOZI SACCHEGGIATI, POLIZIOTTI FERITI … INNEGGIANO ALLA RIVOLUZIONE? AI SOVVERSIVI SI RISPONDE CON LA STESSA MONETA, NON CON I LACRIMOGENI E GLI IDRANTI
Il 18esimo atto della protesta è subito degenerato in guerriglia sugli Champs-Elysees. Gravissimi i danni, distrutto il cuore del lusso da Fouquet’s a Bulgari.
I gilet gialli, in settimana, tramite i loro leader – da Eric Drouet a Maxime Nicolle (ancora a peide libero) – avevano annunciato la mobilitazione «definitiva», quella che puntava all’Eliseo: «Tutti a Parigi», era la parola d’ordine.
I manifestanti erano poco più del minimo, ma la percentuale di casseur «ultraviolenti, professionisti del teppismo», come li ha definiti il ministro dell’Interno Christophe Castaner, era altissima: 1.500, secondo la prefettura.
Hanno avuto campo libero per ore, arrivando a devastare il celebre ristorante Fouquet’s stamattina, e tornare poi ad incendiarlo nel pomeriggio.
Mentre dense colonne di fumo nero si levavano dal ristorante, il premier Edouard Philippe scendeva in piazza a poche centinaia di metri per confortare poliziotti e gendarmi stremati. Il bollettino della guerriglia si conclude con 230 persone fermate, oltre 100 dei quali passeranno la notte in cella. Una sessantina i feriti, fra cui 17 poliziotti (uno più grave ha ricevuto un sampietrino sulla testa), un pompiere e 42 manifestanti.
Stridente il contrasto con l’altra piazza parigina, la Republique, dove una marcia per il clima con 45.000 persone (il triplo dei gilet gialli in tutta la Francia) si è conclusa pacificamente, con canti e concerti.
In serata il fumo si levava ancora dai tendoni rosso e oro del Fouquet’s, dalle edicole di giornali distrutte, dalla vetrina in frantumi della gioielleria Bulgari. E poi da Disney Store, Zara, persino la boutique del Paris Saint-Germain, decine di piccoli rivenditori di telefoni cellulari (i preferiti dai saccheggiatori), di ristoranti, di semplici caffè.
La scena che si presentava al visitatore di quello che resta della «più bella avenue del mondo» – come amano chiamarla i francesi – è impressionante.
Il bilancio poteva diventare drammatico anche sul piano umano, quando una delle tante agenzie di banca date alle fiamme ha incendiato un intero palazzo, che ha dovuto essere evacuato. «Sono solo assassini», ha tuonato Castaner, mentre i pompieri portavano in salvo una mamma che stringeva al petto il bimbo piccolo con il quale era rimasta bloccata dalle fiamme al secondo piano dell’edificio.
«Rivoluzione!», gridavano gruppi di manifestanti scatenati di fronte agli Champs-Elysees in fiamme, alzando trionfanti le braccia al cielo.
Le forze dell’ordine non sono apparse mai così in difficoltà , un video che mostra tre auto della polizia inseguite da teppisti con i bastoni e costrette a fare marcia indietro spiega la giornata di oggi meglio di tutti i bilanci.
Adesso la parola passa a Macron, il presidente si è recato direttamente alla cellula di crisi del ministero dell’Interno.
(da agenzie)
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