PEDOFILI IN VILLA CON RAGAZZINI DI 14 ANNI: PATTEGGIANO SETTE PROFESSIONISTI, MA NON SI POSSONO SAPERE I NOMI
SE FOSSERO STATI DEI POVERACCI I NOMI DEI PEDOFILI SAREBBERO APPARSI SUI MEDIA… PAGAVANO LE PRESTAZIONI SESSUALI CON REGALI COSTOSI
Sette patteggiamenti, da 10 a 21 mesi, un rinvio a giudizio e una sentenza di incompetenza territoriale. È l’esito dell’udienza preliminare, davanti al gup Carla Pastorini, su un giro di festini di insospettabili professionisti con minorenni.
Nei guai erano finiti uomini che, secondo l’accusa, davano regali a ragazzini di 14, 15 e 16 anni, per abusare di loro in ville e appartamenti a Genova.
Promettevano regali costosi, dall’abbigliamento ai telefonini di ultima generazione, in cambio di prestazioni sessuali. L’accusa per tutti è di prostituzione minorile. L’inchiesta della polizia postale, coordinata dal pm Pier Carlo Di Gennaro, era partita dopo la denuncia della mamma di un minore che aveva trovato foto hard, tra la posta cancellata, nel profilo social del figlio.
Da lì, gli agenti avevano avviato una serie di accertamenti e avevano scoperto la rete di pedofili che adescava in rete e in chat minorenni, sopratutto con scarse risorse economiche.
Tra questi c’è anche qualche studente con famiglie ordinarie alle spalle, ma soprattutto ragazzini stranieri disagiati. Giovanissimi che facevano fatica a integrarsi oppure non avevano la possibilità economica di potersi permettere oggetti costosi. «È su questo aspetto – avevano spiegato gli inquirenti al Secolo XIX – che gli indagati facevano leva, in modo consapevole. Li invitavano a casa, gli mostravano i regali proprio per convincerli e sfruttarli».
Le indagini sono state condotte anche con l’ausilio di intercettazioni tecniche e informatiche.
Gli inquirenti hanno mantenuto il più stretto riserbo sul nome dei professionisti coinvolti e anche la stessa scelta di percorrere la strada del patteggiamento si può in parte spiegare con la volontà degli interessati di evitare un processo pubblico, oltre che con il consistente sconto di pena ricevuto.
Chissà come mai quando si tratta di poveracci il loro nome viene pubblicato sui media senza riguardo alcuno (come è giusto che sia).
Sapere di avere un pedofilo vicino di casa non è permesso se costui è benestante?
(da agenzie)
Leave a Reply