PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA, SARKOZY VARA UN PIANO DA 26 MILIARDI
PREVISTE 4 NUOVE LINEE DELLA TAV, INFRASTRUTTURE STRADALI E FERROVIARIE… AIUTI ALLE IMPRESE, MA ANCHE MONITO A “NON SMARRIRE IL FILO DEL DIALOGO SOCIALE”… 100.000 CASE A BASSO PREZZO PER CHI NON L’HA… PRESTITI A TASSO ZERO PER L’ACQUISTO… BONUS DI 200 EURO A 4 MILIONI DI FAMIGLIE INDIGENTI… INCENTIVI STATALI PER IL MERCATO DELL’AUTO…
Investimenti massicci, aiuti di Stato per la casa, il potere d’acquisto e l’automobile, indotto compreso, che in Francia impiega il 10% della forza lavoro.
Attesissimo, il piano di rilancio dell’economia, firmato Nicolas Sarkozy, non ha deluso le aspettative.
Misure del valore complessivo stimato in 26 miliardi di euro, 1,3% del Pil, che già nel 2009 dovrebbero “fabbricare crescita” pari allo 0,6% del Pil e strappare il Paese dalle sabbie mobili della recessione. Questo l’obiettivo dichiarato.
L’annuncio del presidente francese è avvenuto non a caso a Douai, a due passi dallo storico stabilimento della Renault.
Lo sforzo economico rientra nel solco tracciato da Bruxelles, così come Parigi non rinuncia a sfruttare la possibilità di sforare il patto di stabilità , sia pure nel breve termine.
Nel 2009 il deficit pubblico aumenterà di 15,5 miliardi, sfiorando il 4% l’anno prossimo, dal 3,1 previsto. Il governo puntava su una crescita del Pil nel 2009 tra lo 0,2% e lo 0,5%. Con il piano dovrebbe così salire tra lo 0,8% e l’1,1%. L’Ocse ha stimato finora una contrazione dello 0,4%.
Per accelerare la realizzazione di infrastrutture saranno messi a disposizione 10,5 miliardi di euro. Tra il 2010 e il 2014 saranno costruite 4 nuove linee della Tav, infrastrutture stradali, ferroviarie, fluviali e il canale della Senna del Nord.
Altri 11,4 miliardi andranno a sostegno della liquidità delle imprese, attraverso la accelerazione dei rimborsi da parte dello Stato.
Sul fronte del lavoro, le ditte con meno di 10 dipendenti saranno esonerate dalla totalità degli oneri a carico dei datori di lavoro per i nuovi assunti pagati fino a 1,6 volte lo Smic (salario minimo). Sarkozy ha invitato gli imprenditori a “non smarrire il filo del dialogo sociale” e ha posto come contropartita l’impegno a non delocalizzare all’estero.
Per rilanciare il mercato immobiliare, Sarkozy ha annunciato la costruzione o l’acquisto da parte dello Stato di 100.000 case a basso prezzo, 70.000 in più del previsto.
Sarà raddoppiato il prestito a tasso zero per chi acquista una casa nuova, dal 15% al 30% del prezzo. Circa 3,8 milioni di famiglie a basso reddito riceveranno un bonus di 200 euro, per complessivi 760 milioni.
E infine l’auto. In arrivo incentivi statali fino a mille euro per gli acquisti di autoveicoli nuovi e poco inquinanti.
Il piano prevede anche delle misure di sostegno alle finanziarie delle due principali case costruttrici, Renault e Psa, sotto forma di un prestito in due rate a un tasso dell’ 8%.
In pratica Sarkozy ha avvertito che se gli americani metteranno in vantaggio i propri costruttori, lui non permetterà che l’industria automobilistica francese sia svantaggiata rispetto ai concorrenti.
Una politica interventista, quella del presidente francese, molto pragmatica e realista, con chiare connotazioni sociali.
E’ interessante in tal senso notare la diversità di approccio e di interventi mirati del governo francese rispetto a quello italiano. Traetene voi le conclusioni su quanto si sarebbe potuto fare anche in Italia con una coscienza sociale diversa.
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