PER MARIA LUISA BUSI SCATTA IL PROCESSO AL TG1: GUAI A PARLARE DELL’AQUILA IN TERMINI NON ENTUSIASTICI
DOMENICA ERA STATA CONTESTATA DURAMENTE DAI TERREMOTATI PER I SERVIZI DEL TG1 CHE NASCONDONO LA VERITA’…SI ERA DIFESA DICENDO CHE “QUELLO CHE HO VISTO E’ MOLTO PIU’ GRAVE DI COME E’ STATO RAPPRESENTATO”… GLI “SCODINZOLINI” VOTANO DA SOLI LA CENSURA ALLA GIORNALISTA
Ci sono fatti apparentemente di scarsa rilevanza, ma che è utile esaminare perchè ci fanno riflettere sul degrado della politica italiana: i partiti occupano la Rai, e questo è risaputo, come è altrettanto noto che paghiamo 109 euro per sentire la voce del padrone di turno.
Succede quando ha vinto Prodi, accade ora che governa Berlusconi, quindi qualcuno dirà che sono cose normali.
Il guaio è che il popolo italiano ormai si è assuefatto a tutto, lo scippo è normale, il furto in casa pure, le veline candidate anche, viva la normalità . Peccato che dietro la “normalità ” annunciata e subita, si sia perso il gusto della “verità ” che spesso sta a metà strada tra due versioni.
E il giornalismo, attraverso la pluralità delle testate, dovrebbe garantire il contraddittorio nel Paese e aprire spaccati di verità attraverso le inchieste. Senza essere possibilmente a libro paga dei partiti di maggioranza del momento.
E’ già grave per le vicende politiche, ma che si arrivi a verità unilaterali anche per fatti di cronaca vuol dire che si sta oltrepassando il segno.
Nel caso specifico ritorniamo alla vicende del terremoto all’Aquila che la stessa opposizione ha gestito malamente.
Nei primi giorni, soccorsi efficienti a parte, si è capito subito che le due BB, Berlusconi-Bertolaso, avrebbero cercato un riscontro mediatico a qualsiasi iniziativa intrapresa.
Lo ripetiamo: è stato fatto un buon lavoro, non certo un miracolo.
Insieme a molti errori, di cui vi rimandiamo ai nostri numerosi articoli sull’argomento.
L’opposizione in quel momento era tutta presa dai regolamenti di conti interni e non ha avuto neanche l’intelligenza di smontare uno dei pilastri su cui fino a pochi giorni fa il governo mieteva consensi.
Per mesi dal Tg1 ( e non solo) abbiamo visto ed ascoltato servizi da far impallidire i tanto vituperati cineluce: tutto funzionava perfettamente, mai un errore, mai un problema, gente entusiasta e osannante, frigo con champagne, case che nascono come funghi.
Se chiedete a uno poco informato, vi sentite rispondere che all’Aquila tutti i terremotati ora stanno nelle famose C.a.s.e. di Berlusconi: peccato che vi risiedano solo 6.000 persone su 45.000, ma fa niente.
In questa impresa mediatica si è distinto il Tg di Minzolin.
Ora che è successo?
Che domenica, mentre 1000 terremotati dell’Aquila hanno protestato clamorosamente contro il governo per non aver mantenuto quanto promesso, l’inviata Maria Luisa Busi è stata contestata e insultata dai manifestanti al grido di “Scodinzolini”, concetto a metà tra Minzolin e i cani che scondinzolano la padrone.
La Busi a questo punto ha voluro precisare che le scelte di dare una certa immagine della gestione del post-terremoto non sono sue, ma del vertice della rete.
Testualmente: “Quello che ho visto in questi giorni con i miei occhi è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato. Migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è mai partita”. Semplici verità , ma che alla Rai hanno generato un processo sommario alla giornalista rea di aver fatto intendere che al Tg1 si dia una informazione incompleta e faziosa sul dopo terremoto.
Posta ai voti la proposta di “cappio al collo” della Busi per tradimento della causa, è stata votata solo da 21 redattori su 130 totali e persino sui 100 che un tempo votarono per Minzolin.
Hanno sparato con la pistola scarica, ma quel che è più grave contro la verità . Si critica tanto Santoro, ma poi si fa di peggio: per lo meno Santoro invita Belpietro e Ghedini, il Tg1 la parola ai terremotati non l’ha mai data per esprimere critiche.
Da destra diciamo che non si deve aver mai paira delle altrui verità , sotto qualsiasi governo: anzi l’opposizione deve avere lo stesso spazio di chi governa, non un minuto di meno.
E’ così che si migliora tutti, non censurando chi è scomodo.
Un governo deve essere sempre sotto pressione, mai contare sui servi zelanti.
Così cresce un Paese veramente libero.
Leave a Reply