POLITICI TRA TRANS E TRANSATLATICO: CHI HA PAURA DEI VIDEO DI BRENDA, CHI DEI PROCESSI
QUALCUNO CHIAMA IN QUESTURA PER SAPERE SE C’E’ UN VIDEO COMPROMETTENTE CHE LO RIGUARDA….ALTRI SEMBRANO IMPEGNATI SOLO DA PROCESSI BREVI, LEGITTIMI IMPEDIMENTI, IMMUNITA’ E PRESCRIZIONI….IL TEST CHE RILEVA SE UNO USA COCAINA NON LO FA NESSUNO…LA CLASSE POLITICA DEL CASINO’ ITALIA
Fioccano le telefonate in Questura a Roma: molti personaggi importanti da un paio di giorni sondano gli amici che hanno tra le forze dell’ordine per avere indiscrezioni, circa la loro presenza nelle foto e nei filmini ritrovati nel computer di Brenda, la transessuale ritrovata senza vita nell’appartamento di via Due Ponti, a Roma.
Il pc viene trattato come materiale quasi radioattivo, superprotetto e scortato: il suo contenuto è stato trasferito su un hard disk esterno.
Esiste una sola copia che il dirigente della squadra mobile ha preso dalle mani del perito nominato dal pm e trasferito negli uffici giudiziari.
Nessuno ha potuto dare un’occhiata, l’hard disk è “blindato” dal divieto categorico del procuratore di accedervi.
Il materiale trovato è pari a 130 gigabyte, diviso in 61.000 file, pari a 44 video di 90 minuti, tanto per dare un’idea.
Un 5% dei dati erano stati cancellati dalla memoria visibile, ma saranno recuperati dagli esperti dalla scheda madre.
Al di là della vicenda giudiziaria, resta un primo elemento sconcertante: un presidente di Regione coinvolto in uno scandalo, testimonianze di trans che confermano la presenza di politici di alto livello tra i loro “frequentatori abituali”, con festini a base anche di cocaina.
Non è un caso se sono in molti ora a cercare di sapere se in quei video non sono per caso “protagonisti”.
La gente comune si chiede: ma come è possibile che in Italia vi siano politici di livello che si fanno filmare in incontri di quel genere, quando già il solo frequentare certi ambienti li rende potenziali vittime di ricatti?
Come fanno a essere così coglioni?
Che garanzia abbiamo che alcuni di loro non abbiano favorito, sotto pressione o minacce di eventuali pubblicizzazione delle loro avventure, affari sporchi, pilotato appalti, aiutato organizzazioni criminali?
Perchè se è vero che ognuno è libero di frequentare chi gli pare, questa regola non può valere per un politico che, dal momento che diventa non diciamo ricattato ma solo che ricattabile, non è più in grado di garantire una sicura autonomia di comportamento.
Chi non è impegnato a informarsi sulla sua presenza nei video di Brenda è invece impegnato ogni giorno a cercare soluzioni che possano salvare Berlusconi dai processi o a criticare chi lo fa, a seconda che faccia parte della maggioranza o della opposizione.
Assistiamo a un intruglio indecoroso delle iniziative più disparate e improvvide per dimostare fedeltà al sovrano.
Sembra un ristorante popolare dove ogni minuto arriva un cameriere con una portata: chi consiglia il processo breve, chi propone la prescrizione, chi indica il legittimo impedimento, chi il ripristino dell’immunità , chi loda e chi si imbroda.
Un caos istituzionale dove prima consigliano un 2 + 2+ +2 = 6 anni di processo e due giorni dopo lo tramutano in un 1 + 2 + 3 = 6, prima parlano di incensurati poi anche di recidivi, prima di clandestini e ora di reati ambientali, prima solo di 1° grado di giudizio, ora di tutti.
Era proprio ben fatto il testo originario, si vede.
Alfano un giorno giura che il processo breve riguarderà solo l’1% dei processi in corso, poi diventa il 9% , l’indomani ritorna all’ 1%.
Qualcuno paventa un’accusa di mafia? Cambiamo anche le norme su quella e non se ne parla più.
Qualche deputato frastornato alla fine decide di andare a fare il test antidroga che rappresenta lo spot di Giovanardi: ovviamente ci vanno solo i deputati che non “tirano di coca”, gli altri mica sono fessi.
Nessuno li può obbligare, se fosse così sai quanti sarebbero sputtanati anche ad alto livello?
In Trans-atlantico “tira” una brutta aria… chi parla di un 20% di “tiratori” scelti non va lontano dalla realtà , se poi ci aggiungiamo i vari “chiappe d’oro” siamo a posto.
Dio salvi la regina…
Noi ci accontenteremmo di salvarci dal Casinò Italia, anche nella sua versione senza accento.
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