PONTE MORANDI, SCOPPIA LA LITE TRA TOTI E TONINELLI: “IL SUO MINISTERO E’ UN COLABRODO”
IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA: “IL MINISTERO E’ UN ANELLO DEBOLE, I COMMISSARI RUOTANO PIU’ CHE IN UNA PARTITA DI CALCIO”
Continua il botta e risposta tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli e il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. Il primo invita il Presidente ligure ad occuparsi degli sfollati di Genova, ma il secondo parte al contrattacco: “Abbiamo sistemato 200 famiglie su 250. Toninelli pensi al suo lavoro al ministero, colabrodo e anello debole della situazione”.
Quella di Santoro è solo l’ultima testa a cadere tra le tre che già hanno dovuto lasciare la Commissione ispettiva per i fatti di Genova. L’ingegnere era tra le venti persone indagate per il disastro di Genova, dopo la notizia sulle sue consulenze da 70mila euro offerte in passato ad Autostrade.
Gli altri due membri che avevano abbandonato la commissione ministeriale, a fine agosto, erano l’allora capo degli ispettori, l’architetto Roberto Ferrazza, che ricopriva il ruolo di Presidente.
Nello stesso giorno, aveva rassegnato le dimissioni anche il professor Antonio Brencich: “La mia decisione di dimettermi coincide con una ragione di opportunità — aveva dichiarato — Lo volevo fare già quattro giorni fa. Su questa vicenda si è alzata una questione politica, con la quale non ho nulla a che fare. Quindi, per ragioni di serietà , mi sono dimesso”.
In realtà , sui due si era allungata l’ombra del conflitto d’interessi per aver già incrociato ufficialmente la storia del viadotto Polcevera o di chi lo gestiva. Dopo che la relazione dello scorso primo febbraio sul progetto di ristrutturazione presentato da Autostrade, firmata anche da Ferrazza e Brencich, è stata acquisita dalla procura di Genova nell’ambito dell’indagine penale, da diverse parti si era sollevata la richiesta di una decisione forte da parte delle Infrastrutture e Trasporti.
Intanto, va avanti a suon di botta e risposta anche il confronto tra Danilo Toninelli e Giovanni Toti.
In mattinata, il ministro ha lanciato un tweet contro il governatore ligure: “Il presidente Toti si preoccupi di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio. Non faccia politica su Genova. Autostrade sborserà il danaro, come suo dovere, ma non ricostruirà il ponte che ha fatto crollare”. Pronta la risposta del politico di Forza Italia dalla sala stampa del Forum Ambrosetti di Cernobbio: le case agli sfollati “sono quasi tutte assegnate — ha detto — Su 250 famiglie, circa 200 sono già sistemate in alloggi pubblici o con il contribuito di assistenza. Quello che dovevamo fare come Regione, Comune e Commissario lo stiamo facendo”.
Poi il Governatore della Liguria passa al contrattacco: “Credo che in questa situazione, con il Mit che è un colabrodo e uno degli anelli deboli, Regione e Comune di Genova debbano essere protagonisti di questa fase — ha detto — Mi sembra che Toninelli dovrebbe preoccuparsi di altro invece che di quello che fa Toti. Si occupi del suo ministero, visto che la composizione della commissione del Mit è piuttosto complicata e i commissari ruotano più rapidamente che giocatori in una partita di calcio”.
E poi ha concluso: “I governi devono parlare con atti di legge. Al momento la legge dice che quando il Ponte Morandi sarà sbloccato dalla magistratura tornerà ad Autostrade. La realpolitik deve superare un mal interpretato giustizialismo“, riferendosi all’approccio dei Cinque Stelle.
(da agenzie)
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