PREFERISCO CHI PIANGE PER LE VITTIME A CHI GODE E SPECULA SUI TERRORISTI
LA MELONI CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA MOGHERINI PER LE LACRIME ALLA NOTIZIA DELL’ATTENTATO A BRUXELLES… NON E’ SEGNO DI DEBOLEZZA , MA DI UMANITA’, CONCETTO ESTRANEO A CHI E’ ABITUATO A SPECULARE SULLA MORTE DEGLI INNOCENTI
Un amico di destra, quella vera, ha scritto ieri: “Confesso che nel vedere le immagini dei tragici fatti di ‪Bruxelles‬, mi sono sentito più rappresentato dalle lacrime della ‪Mogherini‬ che dalle urla di alcuni “sciacalli” dell’area di ‪‎centrodestra‬… In certi momenti si impone prima di tutto il silenzio, il rispetto per chi ha perso la vita e la partecipata, emotiva commozione… Le urla non hanno mai risolto nulla e mai risolveranno. Le urla fanno soltanto rumore…”
Queste semplici parole avremmo potuto e dovuto sottoscriverle in tanti , noi che non ci sentiamo rappresentati da quella fogna maleodorante che è la pseudodestra attuale: quella che, con i morti ancora caldi, trova il tempo di farsi immortalare in foto ricordo sui luoghi dell’attentato, quella dei vecchi tromboni, una vita da servi di tanti padroni, che pubblicano vecchie testate con scritto “Bastardi islamici”, quella di chi vorrebbe cacciare tutti i profughi siriani in quanto “terroristi dell’Isis”, fingendo di dimenticare che stanno proprio fuggendo dall’Isis, quella che accusa la Mogherini di debolezza solo perchè ha pianto alla notizia.
In effetti versa lacrime nella vita chi è capace di provare sentimenti umani, non chi ha irrefrenabili orgasmi alla notizia di morti che possono giovare alla loro miserabile vita politica.
Non chi distilla quotidianamente odio razziale e religioso.
Non chi ha sulla coscienza migliaia di bambini e madri affogati in mare, esseri umani che avrebbero potuto essere semplicemente salvati inviando un numero programmato di traghetti per imbarcarli su navi sicure.
Appartengono a quella categoria di assassini morali che invocano ogni giorno i respingimenti, che declamano la superiorità della razza nordica, salvo svegliarsi, mentre contano i soldi nel materasso in piena notte, con un figlio assassino, una figlia baby-prostituta, un nonno abbandonato in ospizio dopo avergli fregato la pensione e un nipote cocainomane che gli taglia la gola.
Sono quelli che invocano ogni giorno la guerra santa contro l’Isis, ma mai che si arruolino per combattere al fronte, magari il destino ce li toglierebbe dai coglioni.
No, il loro motto è “armiamoci e partite” o lanciare hastag “iononhopaura-micagosoloaddossodifrontea4ragazzottideicentrisociali”.
No, loro non possono partire, devono lucrare sui morti nei social e accusare di “buonismo” chi non ha rinunciato al ruolo di essere umano.
Ma qua si sbagliano, noi non siamo affatto buonisti.
Per chi “sporca” la parola destra non abbiamo alcuna pietà : continuino pure a fiancheggiare l’Isis, noi sappiamo distinguere.
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