PRESENTATA LA “BUONA DESTRA” DI FILIPPO ROSSI: ECCO COME LA PENSA
“DESTRA POPOLARE MA NON POPULISTA”… “LA POLITICA E’ L’ARCHITETTO CHE COSTRUISCE IL PALAZZO, NON L’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO”… “IN TUTTO IL MONDO UNA DESTRA LIBERALE NON SI ALLEA CON I SOVRANISTI”… “IL RAZZISMO FA SCHIFO, I VALORI CONTANO”…”SI DEVE TORNARE ALLA MERITOCRAZIA E AL CORAGGIO DI DECIDERE”
Nasce un movimento politico da un libro. Una sorta di scialuppa di salvataggio che proponga la “democrazia del dovere”, cioè la scelta della cultura contrapposta alla forza, la libertà di scelta alla propaganda ingannevole, la volontà alla rassegnazione, la ragione al sovranismo.
E’ questa la sintesi del senso della conferenza stampa che ha visto oggi Filippo Rossi impegnato a presentare, nella cornice dell’Hotel Nazionale di Piazza Monte Citorio, la Buona destra: il nuovo movimento politico che guarda alla realtà sociale, ai fatti.
In un Paese in cui un italiano su quattro non si interessa di politica ed uno su tre non vota ha un problema democratico.
Dalla conferenza stampa è emerso un chiaro connotato di destra popolare ma non populista. Con la presentazione del manifesto della ”buona destra”, Rossi si prefigge di intaccare l’asse unico utilitaristicamente contrapposto di presunta destra-presunta sinistra.
Per la buona destra non di deve avere timore di cercare le proprie radici negli aristoi, i migliori, per proporre agli elettori una nuova guida culturale e politica, perchè in Italia c’è bisogno di una forza politica di destra moderata.
Per Filippo Rossi, “se la politica, soprattutto a destra, insegue e non guida il popolo, allora non c’è cultura di destra e rimane spazio solo per un deleterio populismo sovranista. Il presente non guarda più al domani, al futuro, e la politica se non pensa al futuro non è politica”.
E ancora, “la politica è il donarsi in modo eroico ai figli, ai nipoti, a quelli che verranno e che non conosceremo mai. Si è ciò che gli avi hanno donato a queste generazioni. Quindi ci si deve domandare, le attuale generazioni cosa lasceranno a quelle future? Se la destra non è capace di salvare un bambino che muore in mare, se non sa fare di Roma una grande capitale mondiale, non è utile e non è destra. La politica è l’architetto che costruisce il palazzo, non l’amministratore di condominio”.
E’ stato chiarito che l’evento di presentazione del manifesto è solo la prima tappa di un processo che proseguirà in autunno con un appuntamento ufficiale che inizi a dare anche forme organizzative prima di un Congresso fondativo di quello che aspira a diventare un vero e proprio partito. Perchè c’è bisogno di partito di destra liberale, come accade in tutto il mondo dove le destre sovraniste e populiste sono distinte dalle destre liberali, tranne in Italia.
Questo percorso si concluderà con la partecipazione alle elezioni politiche e solo eccezionalmente, se ce ne sarà occasione, alle elezioni amministrative. Il risultato finale sarà la costituzione di un nuovo percorso politico per competere in alternativa alla destra populista e sovranista esistente, che per Rossi non è destra.
Ad esempio in Francia i Gollisti non votano Le Pen ma Macron. Per questo la Buona destra ha fatto una scelta di normalità , non è un partito leaderistico perchè si fonda prima sulle idee, vuole occupare uno spazio ideale. La destra “di pancia” esistente troverà nella “Buona destra” la rappresentazione della destra di cuore, che non sarà mai una “destra di testa”, tecnocratica.
Se la politica è scelta, allora per Rossi in Italia serve “una destra che dica la verità , con coraggio, dichiarandosi favorevole all’UE, al MES, respingendo invece politiche passate fondate sul clientelismo spicciolo fatto di 80 euro di mancia o di pensioni a quota 100”.
Poi Rossi sorprende, in tempi in cui si diffonde la vulgata in base alla quale uno varrebbe uno affermando in modo netto che “la destra non è orizzontalità , è verticalità . Il razzismo fa schifo ma i valori contano, e con responsabilità non si deve cavalcare la rabbia sociale, si deve governare”.
Serve quindi una destra che sappia decidere, che abbia il coraggio e non si vergogni di comandare perchè senza scelte non c’è politica. “Senza scelte si abdica alle decisioni, non le scelte della magistratura e della burocrazia, che non sono, per definizione, democratiche”.
Abbiamo chiesto, nel giro di domande della stampa presente, come la Buona destra supererà il blocco del sistema mediatico informativo
Per Rossi il modo è complicato ma non impossibile. Usa una citazione popolare. “La buona destra deve fare come l’ultimo Harry Potter, il quale dopo 19 anni di saga spiega al figlio che anche se il cappello magico sembra decidere in autonomia, in verità rispetta la persona che lo indossa, e in fondo lo porta esattamente dove c’è la volontà di andare. Non si sostituisce alla persona ma aiuta a realizzare le proprie convinzioni ed ambizioni. Torna il concetto di merito, dei migliori che guidino la politica per il bene comune, diffuso, condiviso tra tutti. E’ un Re Artù che guida e migliora il popolo perchè serve educazione che guidi le scelte con ragione, coscienza e passione. La comunicazione e i suoi blocchi si superano proponendo i migliori valori contrapponendoli alle fake news. Usare il coraggio per cacciare la paura, cattiva maestra e pessima consigliera. Si deve tornare al merito”.
Si cita persino la verità , che in politica è rivoluzionaria, liberatrice delle migliori energie.
Abbiamo quindi domandato, rifacendosi alla destra del passato, pre-democratica, quale tra Pareto e la sua circolazione delle elites e Michel con la sua legge ferrea delle oligarchie ispiri di più la Buona destra
Per Rossi “sono fondamentali i corpi intermedi, ridare centralità a questi per dare punti di riferimento alle persone. Sono le elites che costituiscono un’avanguardia. Specificando che per avanguardia intende quelle persone che sappiano tracciare il percorso politico da proporre alle persone per migliorare la vita associata, politica, senza lasciare indietro nessuno. L’avanguardia e quella che segna la strada, avanza in modo solitario per evitare il pericolo per tutti. Ritorna il concetto di migliori. Non si può essere radical chic, non si deve essere autoreferenziali”.
Torna il concetto di scelta, decisione conseguente e coerente, assunzione di responsabilità , e ciò è realizzabile grazie ai corpi intermedi e le elites, perchè “se una elites non sceglie, allora non è elites. Una scelta laica, avanguardista che si assuma il diritto dovere della decisione politica, cioè, in una democrazia rappresentativa che rappresenti e valga per tutti”.
(da “EcodaiPalazzi”)
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