“PROCESSATE LA SOTTOSEGRETARIA BARRACCIU PER PECULATO AGGRAVATO”: LA RICHIESTA DEL PM SULLE SPESE PAZZE IN REGIONE SARDEGNA
CONTESTATI RIMBORSI BENZINA PER 78.000 EURO
Nuovi in guai per il sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu.
Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto il suo rinvio a giudizio per peculato aggravato.
L’accusa è mossa nell’inchiesta sul presunto uso illecito dei fondi destinati alle attività istituzionali dei gruppi politici nel consiglio regionale della Sardegna.
Si riferisce a una contestazione di spese ritenute dalla Procura non giustificate per un totale di 78mila euro.
E riguarda la fase nella quale — alcuni anni fa — l’attuale esponente del governo Renzi faceva parte, sempre nelle file del Pd, dell’assemblea isolana.
L’udienza davanti al gup, Lucia Perra, è fissata per il prossimo 24 giugno
Nessun commento da parte del sottosegretario, che nel primo interrogatorio aveva parlato di rimborsi per il carburante, poi nei successivi faccia a faccia aveva fornito spiegazioni e presentato documenti.
«Abbiamo protestato per la scelta di separare la posizione dell’onorevole dagli altri 24 indagati per il medesimo fatto: l’unico elemento che la differenzia è che lei fa parte del governo», ha commentato il suo difensore, l’avvocato sassarese Franco Luigi Satta. «Questa decisione – ha proseguito il legale – era legata alla richiesta della misura interdittiva di sospensione dalla carica chiesta dal pm ma respinta dal gip. Ora dunque non ci spieghiamo perchè la sua posizione figuri separata addirittura da quella del tesoriere e del capogruppo che le avevano dato i soldi»
Nel novembre scorso era stato comunicato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Terminati gli accertamenti giudiziari, che si sono protratti per parecchi mesi e hanno interessato 70 altri consiglieri regionali di tutti i partiti, l’altra sera il pm ha formulato il capo d’imputazione.
La Procura contesta le spese fatte da Francesca Barracciu durante la XIII legislatura. L’esponente dem si era presentata a metà dicembre 2013 dal pm Cocco. E aveva risposto a una prima serie di accuse, per un importo di costi pari a 33 mila euro.
«Abbiamo chiarito ogni cosa con una memoria di 70 pagine – avevano sottolineato gli allora difensori Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta, poi sostituiti da Satta – e fornendo i documenti relativi sui rimborsi chilometrici per manifestazioni a cui la nostra assistita ha partecipato in quanto componente di varie commissioni: circa 24mila km all’anno».
Pochi mesi più tardi, nel marzo 2014, Barracciu era stata nuovamente sentita in Procura. Alcuni giorni dopo il pm le aveva contestato spese per altri 40-45 mila euro.
Piergiorgio Pinna
(da “La Repubblica”)
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