PSICODRAMMA SOVRANISTA IN RAI: IL LAMENTO SENZA FINE DELL’EPURATO MARCELLO FOA, DOPO CHE “GIÙ LA MASCHERA”, IN ONDA SU RAI RADIO 1 DA DUE ANNI, È STATO ELIMINATO DAL PALINSESTO: “SE MI AVESSE FATTO FUORI UNA RAI A GUIDA CENTRO SINISTRA NON MI SAREI STUPITO, MA FATTO DALLA MAGGIORANZA, NO”.
“PAGO LA MIA INDIPENDENZA. EVIDENTEMENTE NON VIENE GRADITA DAL CENTRODESTRA” – TUTTE LE POLEMICHE SU FOA: GLI ELOGI A VANNACCI, L’INVITO NEL PROGRAMMA DI UN ANTI-VACCINISTA, GLI ELOGI A PUTIN
Ad annunciare la propria cancellazione dai palinsesti radiofonici Rai, è proprio l’epurato Marcello Foa, già presidente della Rai, già conduttore, oggi solo basito. Giù la maschera, in onda su Rai Radio 1 da due anni, è sparito dai radar senza che il diretto interessato fosse stato avvertito.
Voci di corridoio e poi telefoni spenti: «Ebbene si, quel che era inaspettato è accaduto. Il programma condotto con Peter Gomez,Alessandra Ghisleri, Giorgio Gandola e Luca Ricolfi, era troppo indipendente per avere vita lunga».
Presidente Foa come sta?
«Come sta un esodato… Chi l’avrebbe mai detto? Doppiamente sconcertato visto che l’epurazione viene dalla mia ex azienda».
Sentimento più forte?
«Il rammarico per una brutta pagina consumata senza nessuna spiegazione neppure formale. Tu direttore (Nicola Rao, ndr), alzi il telefono e mi dici qualunque cosa. Invece, niente».
Tipico Rai: quando lei sostituì “Forrest” pure Bottura e Aprile lo scoprirono per caso.
«Questa non la sapevo».
Qui la stranezza che la riguarda è che si chiuda una trasmissione voluta dalla maggioranza. Pensa sia frutto di una tensione all’interno del governo, per essere espliciti, un braccio di ferro Salvini-Meloni?
«Non ne ho proprio idea, certo, tutto è possibile. Attestati di stima da loro non mi sono arrivati. Neppure hanno dimostrato di volermi a tutti i costi.
Nemmeno la Lega, sia chiaro.
E meno male che mi davano per leghista! Io pago la mia indipendenza, garbata ma ferma. Evidentemente non viene gradita dal centrodestra».
Allora le elenco le perle: correva l’anno 2023, a una settimana dalla messa in onda si scatenò un putiferio per gli elogi al generale Vannacci. Poi lei invitò un anti-vaccinista sospeso per questo dall’ordine dei medici di Torino e la Rai fu costretta a intervenire.
Nel 2018 da presidente dell’azienda uscirono dei tweet con elogi a Putin. Rilanciò l’idea di un golpe ai danni di Trump, insultò il presidente Mattarella, se ne uscì con teorie complottiste su George Soros e plaudì al negazionista climatico Robert F. Kennedy. Proseguo?
«Posso rispondere a tutto con estrema serenità. Era in epoca post pandemia la trasmissione a cui lei fa riferimento, peraltro equilibratissima, e vedeva tra gli ospiti Massimo Citro della Riva che aveva di fronte Francesco Zambon, ex funzionario Oms e l’infettivologo Massimo Galli. Tutti espressero il loro pensiero e Galli difese le ragioni del pro-vaccino. Poi a Citro scappò una frase di troppo e scoppiò il caso».
Il centrodestra le ha voltato le spalle?
«Mi ha fatto mancare l’appoggio politico. Se mi avesse fatto fuori una Rai a guida centro sinistra non mi sarei stupito, ma fatto dalla maggioranza, no».
La Rai di oggi le piace?
«Non vedo una spinta innovativa forte. Mi sembra ripetitiva. Non è un’azienda serena» .
n quest’occasione ha sentito l’ad Giampaolo Rossi?
«Non ho sentito nessuno».
Ha sentito Salvini?
«No» .
Ma chi ha detto «Foa via»?
«Il direttore Rai ha l’ultima parola, ma che margine di indipendenza può aver avuto se pressato dai partiti, questo non lo so. La sinistra non mi difende, la destra non può; l’esito finale è questo. Ha ragione Veneziani quando scrive che la destra sa criticare ma non sa costruire».
(da La Stampa)
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