PUGLIA, VENDOLA SARÀ CANDIDATO NELLE LISTE DI AVS, SE DECARO NON SE NE FARÀ UNA RAGIONE IL CAMPO LARGO TROVERÀ UN ALTRO CANDIDATO. SU QUESTA LINEA SI ATTESTA ANCHE IL PD NAZIONALE: “L’ALLEANZA CON AVS VIENE PRIMA DEL CANDIDATO”, SPIEGANO I DEM. CHE POTREBBERO SACRIFICARE EMILIANO, MA NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI ROMPERE CON BONELLI-FRATOIANNI
E SE DECARO DOVESSE DARE FORFAIT, SI LAVORA A UN PIANO B (CRESCONO LE QUOTAZIONI DELLO SCHLEINIANO BOCCIA)
Francesco Boccia prova a mediare con Nichi Vendola. Ma chiarendo un punto: non è il
Pd di Elly Schlein a chiedergli di farsi da parte. Il suo partito non condivide il veto posto da Antonio Decaro, candidato in pectore del centrosinistra ma con la riserva che in lista non ci sia né il presidente di Sinistra italiana né il governatore Michele Emiliano.
Semmai, il capogruppo al Senato auspica un incontro chiarificatore con l’europarlamentare dem. «Non so ancora se ci sarà», confida Vendola. Ma una cosa la dice chiara, parlando a margine della presentazione del suo libro, il Sacro queer, a Bisceglie. «Con lui non abbiamo mai smesso di parlarci e continueremo a farlo».
Derubrica, però, a «ipotesi della fantasia» la sua possibile candidatura in alternativa a Decaro. Al quale, semmai, offre «una mano» a porre il tema della discontinuità alla stagione di Emiliano: «Io l’ho invocata per anni e anni. Bisogna fare in modo che il centrosinistra sia luogo di assoluta trasparenza. Di cambiamento, di servizio al bene comune, che non accetti mai le dinamiche opache del trasformismo. Su questa discontinuità io voglio dare una mano a quello che farà il futuro governatore. E a un centrosinistra che non deve vivere come sistema di potere dopo vent’anni che si è radicato in Puglia».
Nelle Vecchie segherie, la libreria/bar della cittadina a nord di Bari nel quale si organizza il festival “Libri nel borgo antico”, l’artefice della Primavera pugliese incassa il sostegno dell’uomo inviato da Schlein per evitare rotture a sinistra.
Boccia ritiene fuori dalla logica politica l’impuntatura di Decaro anche nei confronti di Vendola. Ritiene che rimuovere questo diktat sia ora la priorità. Subito dopo si affronterà il caso Emiliano, che è tutto interno al Pd. Così come pensa il padre nobile dell’Alleanza Verdi Sinistra, che ha intuito che il no di Decaro è pretestuoso, «una discussione che impropriamente mi tira in ballo», perché in realtà mira a Emiliano. E chiede agli alleati di «discuterne al loro interno per sciogliere il nodo».
Ma anche Boccia mette paletti a Decaro: la sua richiesta di “voltare pagina” rischia di delegittimare l’era del centrosinistra al governo in Puglia e quindi chiarisce: «Questi vent’anni sono un fiore all’occhiello per tutti noi. La Puglia è cresciuta e i pugliesi lo sanno». Al Nazareno hanno il sentore che Decaro stia giocando una partita diversa, proiettata verso le dinamiche congressuali.
E temono interferenze che possano complicare il percorso per una vittoria che in Puglia appare già scontata. Di qui la missione di Boccia.
Preso atto che Avs non fa passi indietro e che Vendola si candida come consigliere, «tocca ad Antonio decidere», ragionava ieri sera il senatore pugliese. Escluderebbe un piano B? La risposta non è sì. «Con Elly stiamo lavorando in tutta Italia per costruire l’unità del centrosinistra, rispettando la pluralità e puntando su programmi comuni.
(da agenzie)
Leave a Reply