PUTIN RICONOSCE LE REPUBBLICHE FANTOCCIO DEL DONBASS E RISPOLVERA PERSINO LENIN PER GIUSTIFICARE LA GUERRA
ESILARANTE CHE PARLI DI ”OLIGARCHI IN UCRAINA” PROPRIO LUI CHE E’ DIVENTATO MILIARDARIO CON I SUOI AMICI OLIGARCHI RUSSI
Vladimir Putin ha annunciato che riconoscerà le Repubbliche separatiste del Donbass. Il capo del Cremlino ha anticipato la decisione in una telefonata con Olaf Scholz e Emmanuel Macron comunicando di voler “firmare a breve” un decreto.
Un nuovo passo che sostanzialmente apre le porte all’ingresso delle truppe di Mosca nei territori, in quanto non ritenuti dell’Ucraina, e quindi fa scivolare la crisi verso una possibile guerra. “L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia, cultura, spazio spirituale. È stata creata da Lenin”, ha detto Putin nel suo discorso alla nazione accusando anche l’ambasciata statunitense di “controllare direttamente alcuni giudici” e affermando che “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, definendola serva dei “padroni occidentali”.
Altro che incontro imminente tra Joe Biden e il presidente russo, la tensione nell’est Europa vive un’altra giornata di fibrillazioni, iniziata con l’annuncio di un “imminente” bilaterale Usa-Russia, secondo l’Eliseo, e trasformatasi nel nuovo punto più basso della crisi con il Cremlino che riconoscerà gli indipendentisti del Donbass.
I vertici d’urgenza
L’annuncio ha scatenato la reazione immediata di Germania, Francia e Ucraina che hanno convocato un vertice d’urgenza e in aggiunta Macron riunirà in serata il Consiglio di difesa francese.
Così mentre la Casa Bianca, dove Biden ha riunito il Consiglio di sicurezza nazionale, ribadisce che un attacco “estremamente violento contro l’Ucraina è possibile nei prossimi giorni o ore”, e mentre Kiev chiede una riunione una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu, Putin mette chiaro che per il momento non retrocede dai suoi intenti.
Già nel corso nel corso della seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, aveva spiegato che gli accordi di pace di Minsk non hanno “nessuna prospettiva” di applicazione, almeno per il momento. Quindi aveva scongiurato l’adesione dell’Ucraina alla Nato: in questo caso Kiev “potrebbe iniziare a riprendersi la Crimea, e la Nato stessa si unirebbe a questi eventi”.
E ancora, soprattutto, aveva annunciato una decisione imminente sul riconoscimento richiesto dalle repubbliche autoproclamate del Donbass.
(da agenzie)
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