REGALIAMO 5 MILIARDI A GHEDDAFI, MA NON DIAMO NEANCHE LE BRICIOLE AI NOSTRI PROFUGHI CACCIATI DALLA LIBIA
PUBBLICHIAMO LA LETTERA PIENA DI AMAREZZA DI UNA NOSTRA CONNAZIONALE CACCIATA DALLA LIBIA NEL 1970, INSIEME AD ALTRI 20.000 ITALIANI, CUI GHEDDAFI RUBO’ TUTTI I BENI…. IL PAVIDO GOVERNO ITALIANO NON SOLO NON HA CHIESTO I DANNI ALLA LIBIA, MA DA ANNI PROMETTE AI NOSTRI PROFUGHI UN RISARCIMENTO CHE POI NEGA NEI FATTI…TREMONTI SONO DUE ANNI CHE DEVE FIRMARE: E QUESTO SAREBBE UN GOVERNO DI DESTRA?
Sono una dei ventimila italiani che nel 1970 furono cacciati dalla Libia colpevoli solo di essere italiani, in violazione della risoluzione ONU 388, del trattato Italo-Libico del 1956 e della legge di ratifica 843/57.
Lo Stato Italiano che avrebbe dovuto tutelarci e far rispettare gli accordi ci chiese di avere pazienza perchè i giusti risarcimenti dovevano attendere gli accordi internazionali ed intanto i profughi della Libia morivano disillusi e trattati da stranieri nella propria patria.
Nel 2008 arrivò il tanto atteso accordo internazionale e insieme ad esso la delusione per non esserne stati inclusi, vanificando trentotto anni d’attesa senza nemmeno l’ombra delle scuse per come fummo trattati.
Anche le promesse inserite nella legge di ratifica n. 7 del 6 febbraio 2009, (Gazz. Uff., 18 febbraio, n. 40), dove, all’art. 4, si parla degli indennizzi spettanti a noi profughi. restano ad oggi solo promesse non mantenute
In ogni caso si parla di un indennizzo che forse arriverà a qualche percento del valore dei beni confiscati illegalmente nel 1970.
Ora sono due anni che manca solo una forma per dare il via all’iter, quelle di Giulio Tremonti.
Da cittadini italiani rispettiamo le leggi che il parlamento promulga e il capo dello Stato ratifica, ma con profonda amarezza vediamo che lo Stato può impunemente ignorarle perchè nessuno le fa rispettare nell’indifferenza dei mezzi d’informazione e delle istituzioni.
Vanessa Giuliano
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