RETROMARCIA SU ROMA: GRILLO DA’ BUCA E LA RIVOLUZIONE CONTRO LA CASTA FINISCE IN UNA SCAMPAGNATA AL COLOSSEO
LE DICHIARAZIONI ESILARANTI DI GRILLO, UN GRANDE COMICO… IL COMUNICATORE MESSORA POLEMIZZA CON LA LOMBARDI PER LA DISORGANIZZAZIONE TOTALE
Da concittadini, una cosa a Grillo dobbiamo riconoscere: è un grande comico.
Da quando si interessa di politica, alle battute previste dal copione ne unisce molte involontarie che sono insuperabili.
Per mesi caccia i giornalisti italiani, li insulta e li maltratta (specie se sono giovani precari) come il marchese del Grillo (“io sono io, voi non siete un cazzo”) e poi una mattina convoca una conferenza stampa-monologo.
Riesce di pomeriggio a parlare di golpe, a annunciare la sua marcia su Roma per sera, a farsela sotto per l’ora di cena e a dare buca per imprecisati impegni dopocena.
Il giorno dopo indice una manifestazione per le 15 in una piazza troppo piccola, senza palchetto e senza amplificazione, arriva e innesta subito la retromarcia.
E qui raggiunge l’apice della comicità involontaria.
Ecco cosa dice intervenendo su ‘La Cosa’, la web tv del M5S: “Alla piazza sono arrivato. è lunga e stretta e non riuscivo ad entrare. Di nuovo le tv mi hanno circondato e non sono riuscito ad entrare. La Digos ha detto che c’era un caso di pericolo, che un signore è caduto dalla bicicletta. La Digos ha voluto che andassi via e sono tornato in albergo“.
La situazione di pericolo era forse un armeno armato e incazzato o un pidiellinosenzaelle che voleva darsi fuoco per protestare contro i dirigenti Pd e che avrebbe seminato il panico in piazza?
O un misterioso nemico dei Cinquestelle che voleva lasciare Crimi e la Lombardi vedovi del loro vate?
No, era un signore che era caduto dalla bicicletta.
La Digos ha voluto che si allontanasse?
Ma se poco prima la polizia aveva voluto precisare che per loro non c’era alcun problema.
Se Grillo avesse voluto, sarebbe bastata una scorta di dieci agenti e avrebbe raggiunto il punto in cui fare la sau arringa senza problemi.
Certo, senza palco e senza amplificazione sarebbe stato un po difficile…
Ma chi avrebbe dovuto provvedere?
Pesanti malumori nella sezione del M5S di Roma, incaricata dell’organizzazione del comizio.
Lo staff della comunicazione, subito dopo la partenza del leader ‘stellato’, ci tiene a prendere le distanze: “Non l’abbiamo organizzato noi -replicano ai cronisti- chiedete ai romani che hanno voluto Beppe qui”.
“Sì, chiedete pure a Lombardi…”, si lascia sfuggire Claudio Messora, a capo della comunicazione M5S, al Senato.
In piazza non era stato organizzato alcun palco per far sì che Grillo potesse salutare i simpatizzanti accorsi.
Si tratta, tra l’altro, del secondo appuntamento che Grillo salta in meno di 24 ore.
A questo punto il M5S invita i manifestanti a dirigersi verso il Colosseo e Grillo chirisce che si tratta di “una camminata” dei simpatizzanti a cui lui non parteciperà . “Una cosa pacifica, una passeggiata, si fa perchè Roma è splendida” dice Grillo.
Insomma una scampagnata, lui forse non avrà le scarpe adatte o soffrirà di calli, chissà .
Giunti al Colosseo, un gruppo di manifestanti si raduna un pò polemico sotto l’Arco di Costantino e chiede di proseguire per il Quirinale.
“Ora la manifestazione è finita — avverte il cittadino-deputato Di Battista poco prima delle 19 -, abbiamo fatto una bellissima passeggiata per via dei Fori imperiali arrivando al Colosseo manifestando pacificamente, ora andare al Quirinale non ha senso”.
La scampagnata è finita, i golpisti possono dormire sonni tranquilli.
La rivoluzione è rinviata alla prossima gita fuori porta.
Leave a Reply