RIVOLTA CONTRO BERLUSCONI. I MILITANTI: “SU UNIONI CIVILI E CITTADINANZA TI LASCIAMO”
CENTINAIA DI POST DI PROTESTA SU FORZASILVIO.IT… LUI REPLICA: “NON LASCIO E MI RICANDIDO, CON RENZI DIALOGO OLTRE LE RIFORME”
La rivolta partita in sordina nei gruppi parlamentari esce dal palazzo e tracima nel web, trascorrono poche ore dalla svolta annunciata da Berlusconi sulle unioni civili e lo ius soli – ma anche sulla legge elettorale alla Renzi – e il sito ufficiale Forzasilvio. it viene preso di mira da migliaia di militanti ed elettori che giurano “mai più”, mai più un voto al partito e al suo leader, hanno «tradito» programma e principi.
Sembra il prologo del temuto, ulteriore calo nei sondaggi
A sera si contavano 55 pagine di commenti e reazioni a una sorta di sondaggio che era stato lanciato in mattinata dal pur fedelissimo Antonio Palmieri, deputato e responsabile internet che in assemblea di gruppo aveva detto “no” alle unioni alla tedesca.
«Berlusconi ha aperto alla possibilità di dare la cittadinanza ai figli degli immigrati che completino le scuole. Cosa ne pensi?».
Simpatizzanti e iscritti al sito non attendevano altro e hanno tirato dentro anche le unioni civili. «Nozze gay? E, ancor peggio, ius soli? Se questa è la Forza Italia del futuro, per quanto riguarda saluto per sempre! A mai più rivederci!» scrive Tiberio.
E Antonio Fioravanti1: «Silvio svegliati!! Fai saltare i falsi accordi!». Marco di Bari: «Sig. Silvio B. questa volta non la seguo più. Basta, voterò Lega o FdI».
È un diluvio. E chi si schiera col leader pare davvero minoranza (Luigi Brambilla: «Caro Presidente, non ceda su ius soli e unioni gay. Difenda da autentico leone liberale, su questo la gente è con lei»).
Ma il resto è un’onda di indignazione e di addii al voto. Alessandro: «Un chiaro suicidio politico oltre che un tradimento»
Eppure Silvio Berlusconi non arretra di un centimetro.
Lo ripete nell’intervista a Belpietro per “Mattino5”, altra tappa del battage mediatico nel quale si è rilanciato. «Siamo un partito liberale, attento ai diritti delle persone, qualunque sia il loro orientamento sessuale».
Da quella stessa trasmissione annuncia quel che era piuttosto scontato, cioè la conclusione anticipata di 90 giorni per buona condotta dei servizi sociali.
«Terminerò il 15 febbraio» dice al telefono mentre è in auto per la consueta mattina del venerdì nell’istituto di Cesano Boscone, prima di spostarsi a Milanello per un pranzo con la squadra.
«E chi pensa che mi ritiri dalla politica, non mi conosce, ho preso un impegno» continua sicuro, sostenendo che si ricandiderà «non appena questa sentenza frutto di una giustizia sciagurata non sarà cancellata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo ».
Anche perchè se non interverrà quella sentenza (sulla quale i legali tuttavia lo invitano alla prudenza) gli effetti della legge Severino, l’interdizione per i prossimi quattro anni, fino al 2017, non saranno cancellati.
Allora l’unico potenziale candidato leader della coalizione sarebbe il leghista Salvini. «Troppo presto per poterlo dire » si limita a rispondere Berlusconi, non escludendo a priori l’ipotesi, aggiunendo solo che certo loro crescono nei sondaggi. Del resto, lo stesso segretario del Carroccio, interpellato sulla prospettiva, dice che in caso di primarie potrebbe essere «candidato, uno dei tanti».
Ma su immigrati e gay, per non dire su Renzi, con Forza Italia proprio non va.
Invece dal premier Berlusconi attende un cenno per un nuovo faccia a faccia la prossima settimana.
Il messaggio che gli manda è ancora più esplicito, pronto a dare una mano «sulle molte cose da fare nell’interesse del Paese».
Legge elettorale, anche, a patto che i tempi si allunghino fino ai primi del 2015, giusto per chiudere la rischiosa finestra elettorale di primavera.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply