ROBERTO SALIS: “L’AMBASCIATA SAPEVA DI MIA FIGLIA IN CATENE”, IL MINISTRO NORDIO: “IMMAGINE DURE, CI ATTIVEREMO”, LE SOLITE CHIACCHIERE DI CHI NON HA FATTO NULLA PER UN ANNO
LA SEDICENTE “PATRIOTA” PREMIER DIMOSTRI PER UNA VOLTA DI TUTELARE UNA ITALIANA: RITIRI AMBASCIATORE ITALIANO A BUDAPEST E CACCI QUELLO UNGHERESE A ROMA… POI REGOLIAMO I CONTI CON ORBAN E I SUOI SERVI
«Credo che l’Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell’Ambasciata italiana in Ungheria».
Lo ha detto ad Agorà Rai Tre Roberto Salis, il padre di Ilaria, mostrata ieri in catene davanti al tribunale di Budapest.
Le immagini diffuse ieri della attivista in udienza con mani e piedi legati hanno scatenato il dibattito e indignato tutti in Italia. «E’ una fotografia molto dura. Abbiamo incontrato il padre, naturalmente la magistratura ungherese è sovrana. Ci si può attivare, cosi come ci stiamo attivando, attraverso i canali diplomatici, facendo tutto il possibile per attenuare le condizioni rigorose in cui e’ detenuta».
Lo ha detto, a proposito dell’udienza in Ungheria per Ilaria Salis, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato da Francesco Giorgino nella trasmissione XXI Secolo su Rai 1.
«Questa volta mi sembra che si sia ecceduto»: si tratta di «violazione delle orme comunitarie» e non è «in sintonia con la nostra civiltà giuridica»: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a Radio Anch’io. Secondo Tajani, «gli avvocati devono chiedere gli arresti domiciliari in Italia».
(da agenzie)
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