ROMA, IL CENTRODESTRA DELLE STECCHE DEI TRE TENORES SCOPPIATI
MESI DI VETI, RICATTI E ISTERISMI DI UNA COMPAGNIA DA AVANSPETTACOLO
Mentre sta andando in scena il quarto e ultimo atto della farsa della candidatura del sedicente centrodestra nella Capitale, è opportuno ripercorrerne alcune tappe, in modo da evidenziare il livello umoristico dei suoi attori caratteristi.
Berlusconi propone di appoggiare Marchini, Salvini non dice no, la Meloni pone il veto.
Berlusconi allora chiede alla Meloni di presentarsi lei, Salvini non dice no, la Meloni rifiuta.
Berlusconi propone Bertolaso: sia Meloni che Salvini firmano il via libera.
Berlusconi propone di allargare a Storace l’alleanza ma la Meloni pone il veto.
Salvini cambia idea e dice no a Bertolaso, la Meloni conferma il sì.
Salvini indice delle primarie faidate per poter dire che Bertolaso non va bene.
Berlusconi indice delle primarie tarocco per poter dire che Bertolaso va bene, d’accordo con la Meloni.
Salvini ieri pomeriggio dice che non riconosce le gazebarie e che appoggia Storace, quello che la Meloni non voleva come alleato.
In serata la Meloni chiama Berlusconi per dire no a Bertolaso e che ci vuole un’alleanza anche con Salvini e Storace (quello che non voleva).
Oggi ci saranno (forse) le gazebarie per chiedere ai romani se vogliono Bertolaso, ma lunedì potrebbe presentarsi la Meloni, appoggiata dai suoi ex nemici Salvini e Storace.
Se avete superato indenni le puntate precedenti, non vi resta che chiamare con urgenza, prima che cali il sipario, il 118.
Affrettarsi, prima che Renzi faccia pagare il ticket anche per i trattamenti sanitari obbligatori.
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