ROMA, PARENTOPOLI: “PRONTI A LICENZIARE 41 ASSUNTI IN MODO ILLEGITTIMO, A RISCHIO ANCHE 23 AUTISTI”
TRA GLI ASSUNTI IL FIGLIO DEL CAPOSEGRETERIA DI ALEMANNO E DI GASPARRI E LA FIGLIA DEL CAPOSCORTA DI ALEMANNO
“Abbiamo convocato un Cda d’urgenza, in cui chiederò di procedere al licenziamento di 41 amministrativi che, secondo una sentenza penale, hanno ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale da una assunzione illegittima in Ama”.
L’annuncio è del presidente di Ama Daniele Fortini riguardo agli assunti durante ‘Parentopoli’. Non solo.
“Stiamo esaminando la posizione di altri lavoratori, 23 autisti, che sono ugualmente nel corpo della sentenza, rigorosa e inappuntabile, che erano stati giudicati inizialmente inidonei e che per il Tribunale invece dolosamente hanno avuto, attraverso una correzione dei punteggi, l’idoneità che ha permesso loro di essere assunti. Anche questi lavoratori saranno licenziati”, ha continuato senza mezzi termini Fortini.
I giudici della settima sezione del Tribunale nella motivazione della sentenza che il 27 maggio scorso ha condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione l’ex amministrazione delegato Franco Panzironi (ora in carcere perchè imputato nel processo ‘Mafia capitale’) spiegavano come le 41 assunzioni a chiamata diretta avvenute all’Ama tra il 2008 e il 2009 “furono frutto di decisioni arbitrarie e clientelari”.
Nella motivazione tra l’altro si sottolinea come “molti degli assunti fossero legati a rapporti di parentela o affinità con esponenti politici o a persone a questi ultime vicine ed erano espressione del volere, per nulla trasparente, dell’amministratore delegato”.
Parentopoli Ama.
Nella motivazione ancora si sottolinea come tra gli assunti all’Ama ci fu colui che diventò genero dello stesso amministratore delegato, il figlio del responsabile della segreteria degli onorevoli Gasparri e Alemanno, la figlia del capo scorta di quest’ultimo a almeno altre sei persone vicine agli ambienti della politica locale della capitale.
In un’altra parte della motivazione si legge che “nessuna garanzia veniva adottata dagli imputati Panzironi, Cedrone e Regard che vistavano le 41 assunzioni oltre che senza neppure una proposta motivata e senza allegazione di curricula in spregio a qualsiasi positiva verifica circa l’imparzialità nella trasparenza delle assunzioni, imposte invero da logiche clientelari e arbitrarie dell’amministratore delegato a cui si è fatta irragionevole acquiescenza”.
Il sindaco Ignazio Marino aveva parlato di “ennesimo abuso, ennesima Parentopoli che conferma quello che avevamo sempre detto. Ora Ama dovrà procedere, come è giusto che sia e come impone la legge nel caso di assunzioni disposte in modo fraudolento, ai necessari licenziamenti del personale cui è stato fatto stipulare un contratto di lavoro che il Tribunale ha qualificato nullo di diritto”.
“Atto legittimo”.
Per Fortini “non si tratta di un licenziamento discriminatorio ma del ristabilimento della verità , legalità e della giustizia come chiesto dal sindaco: non viene consumata nessuna vendetta politica. La tragedia di questi lavoratori che perderanno il posto è responsabilità di coloro che hanno imbrogliato commettendo un crimine per cui sono stati condannati”.
Eventuali cause risarcitorie da parte degli assunti durante ‘Parentopolì che saranno licenziati non preoccupano Fortini: “Io credo che l’atto che stiamo per assumere è un atto sicuro e legittimo e il giudice del lavoro non potrà che prendere atto della corretta condotta dell’azienda. Siamo certi di essere dentro il solco della legalità e quindi ci assumiamo la responsabilità che dobbiamo rispetto alla conduzione dell’azienda. E’ possibile che il giudice del lavoro valuti come dovrà nello stesso modo in cui abbiamo fatto noi, con coscienza e perizia e avvalendoci del contributo di accademici e di esperti giuslavoristi. Il Tribunale del lavoro valuterà nell’insieme e si determinerà nelle sue decisioni”.
“Noi non possiamo lasciare che venga ulteriormente proseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale a persone che non ne hanno diritto – ha continuato il presidente di Ama – Il primo eventuale profilo di rischio per l’azienda è questo: essere inerte, ovvero non agire nel momento in cui il tribunale penale dice che si sta godendo ingiustamente di un vantaggio procurato da un reato, che peraltro è quello che ha condotto alla condanna di amministratori ed ex dirigenti dell’azienda e su cui noi già a giugno abbiamo agito: l’azienda, alla luce della sentenza, ha immediatamente aperto la procedura per il risarcimento del danno contro quegli amministratori e dirigenti e quindi ci sarà una causa anche in quella circostanza”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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