SALVINI DOVREBBE ESSERE ESPULSO DALLA LEGA PER AVER FONDATO UN ALTRO PARTITO, COME E’ AVVENUTO PER TOSI
UNA REGOLA OBBLIGA LA LEGA ORIGINARIA A ESPELLERLO… HA CREATO UNA SECONDA LEGA CON STATUTO QUASI IDENTICO PER INCASSARE FONDI DEL 2 X 1000 PER SFUGGIRE AL SEQUESTRO
Lega contro Lega. Salvini contro Salvini.
Da una parte il segretario del Carroccio, quello che lotta da anni per l’indipendenza della Padania.
Dall’altra il leader di un partito personale, che sostiene il sovranismo dei popoli e la creazione di un’Italia federale.
In mezzo: migliaia di militanti, elettori, simpatizzanti. Ma soprattutto i soldi.
Quelli della vecchia Lega messi sotto sequestro dalla magistratura di Genova, i 49 milioni frutto della truffa ai danni dello Stato.
E quelli che continuano ad affluire nelle casse del partito grazie alle donazioni di sostenitori e parlamentari.
È questa la paradossale situazione creata negli scorsi mesi dal ministro degli Interni con la fondazione della “Lega per Salvini Premier”.
Un’iniziativa che potrebbe causare l’espulsione dello stesso Salvini dalla Lega Nord.
Il divieto è spiegato chiaramente nello statuto del Carroccio.
Si legge infatti all’articolo 33: «La qualifica di Associato Ordinario Militante è incompatibile con l’iscrizione o l’adesione a qualsiasi altro Partito o Movimento Politico, associazione segreta, occulta o massonica, a liste civiche non autorizzate dall’organo competente. Il verificarsi di tale incompatibilità è motivo di espulsione dalla Lega Nord».
In altre parole, chi è iscritto alla Lega non può aderire ad altri movimenti politici, pena l’esclusione.
Una norma approvata dal consiglio federale del Carroccio nell’ottobre del 2015, quando Matteo Salvini era già il segretario del partito.
Colpisce dunque scoprire che esattamente due anni dopo lo stesso Salvini abbia dato vita a una nuova creatura, la “Lega per Salvini Premier”, che vede come segretario federale proprio Salvini e come tesoriere Giulio Centemero, deputato e al contempo amministratore dei soldi del vecchio Carroccio.
Possibile che la creazione di questo nuovo partito non sia stata autorizzata dalla Lega Nord? «Non che io ricordi», dice a L’Espresso un membro del consiglio federale che preferisce rimanere anonimo.
La fonte spiega che l’organo esecutivo del partito «ha autorizzato solo il passaggio e il cambio di gruppo di Roberto Calderoli al Senato. Null’altro. Tantomeno la costituzione di un nuovo movimento. Avrei trovato quantomeno singolare una scelta di questo tipo».
Anche perchè, se fosse vero quanto dice la fonte interna al Carroccio, Salvini avrebbe violato la regola da lui stesso approvata, e cioè quella che impedisce a un militante della Lega Nord di aderire ad altri movimenti politici.
La stessa norma che nel marzo del 2015 è costata l’espulsione dal partito a Flavio Tosi, l’ex sindaco di Verona reo di aver dato vita alla fondazione “Ricostruiamo il Paese” e cacciato per questo da Salvini con la frase «un militante della Lega può essere iscritto solo alla Lega e non ad altri movimenti».
Grazie alla semisconosciuta Lega per Salvini Premier il vicepremier sta incassando i soldi del 2 per 1000, unico brandello di finanziamento pubblico rimasto dopo l’abolizione dei rimborsi elettorali.
Un escamotage per evitare il sequestro disposto dal tribunale di Genova.
Intanto prosegue il processo d’Appello sui rimborsi elettorali contro Bossi e Belsito. Al fianco dell’accusa, le parti civili Camera e Senato.
Istituzioni difese dall’avvocatura dello Stato, che già in primo grado avevano ottenuto il riconoscimento del danno.
E presentato una memoria in cui spiega perchè vanno sequestrati i 49 milioni di euro.
(da “L’Espresso”)
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