SALVINI HA CONDIVISO SU FB IL VIDEO BUFALA DEI “TIFOSI ITALIANI PICCHIATI”
QUANDO SI PUBBLICA SENZA CONTROLLARE: I TIFOSI ERANO TUTTI INGLESI, IL VIDEO ERA PRECEDENTE ALLA PARTITA E SALVINI HA SCAMBIATO LA MAGLIA AZZURRA CON LA SECONDA MAGLIA INGLESE
Vedere un video sui social, accettare la narrazione dei fatti senza alcuna verifica, condividerlo sui propri seguitissimi canali rendendolo ancor più virale.
Matteo Salvini e il suo staff ci sono riusciti ancora, anche parlando della Nazionale e della vittoria a Euro 2020. Il leader della Lega, infatti, ha pubblicato alcuni estratti video di quel che è successo negli spazi antistanti a Wembley prima del fischio d’inizio della finale Italia-Inghilterra.
Le immagini mostrano delle violenze accadute realmente, ma il senatore ed ex Ministro le ha “spacciate” per accadimenti post sconfitta ai rigori dei britannici. Insomma, il video italiani picchiati Wembley è una bufala.
«Questi inglesi (schifosi, non tifosi) l’hanno presa bene la sconfitta. Invece di inginocchiarsi in campo, spero si inginocchino in cella», ha scritto Matteo Salvini sul proprio profilo Facebook allegando il video.
Fatti realmente accaduti, ma non come ricostruito dal leader della Lega
Innanzitutto parlare di video italiani picchiati Wembley è fuorviante. Alcuni si sono lasciati trarre in inganno da alcune “maglie azzurre” che compaiono nel filmato. Ma come spiega puntualmente Bufale.net, quelle non sono le divise dell’Italia indossate dai nostri tifosi, bensì le maglie della seconda divisa dell’Inghilterra (come si può vedere su alcuni store online), con tanto di banda laterale rossa.
Inoltre, queste immagini non fanno riferimento al post partita. Non è la reazione di alcuni folli tifosi inglesi contro gli italiani e neanche lo sfogo frustrato per la sconfitta in finale.
Si tratta, purtroppo, di violenze accadute qualche ore prima del fischio d’inizio, quando alcuni esagitati supporters britannici senza biglietto hanno forzato i blocchi per tentare di accedere all’impianto che ospitava la finale.
Insomma, scene di ordinaria follia realmente avvenute ma presentate in un contesto sbagliato.
(da agenzie)
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