SANGIULIANO, UN GUAIO DOPO L’ALTRO:OLTRE CHE DALLA CORTE DEI CONTI, “GENNY-DELON” È INDAGATO ANCHE DALLA PROCURA DI ROMA. SONO DUE I REATI IPOTIZZATI DAI MAGISTRATI NELL’AFFAIRE BOCCIA: PECULATO E RIVELAZIONE E DIFFUSIONE DI SEGRETO D’UFFICIO
I MAGISTRATI SI CONCENTRERANNO SUI VIAGGI E LE CENE DELLA 41ENNE, CHE HA ACCOMPAGNATO GENNY DURANTE GLI EVENTI ISTITUZIONALI… A QUALE TITOLO LA BOCCIA HA AVUTO ACCESO A DOCUMENTI RISERVATI DEL G7?
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio dalla procura di Roma. La sua iscrizione nasce dalla denuncia presentata dal deputato di Avs Angelo Bonelli la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio. Questa mattina il fascicolo sarà trasmesso al tribunale dei ministri, competente per gli atti compiuti dall’ex titolare del Mic nell’esercizio delle sue funzioni.
Sangiuliano sarà dunque chiamato presto a rispondere nel merito del coinvolgimento della 41enne senza titolo, di Maria Rosaria Boccia nelle sue attività istituzionali senza che lei ne avesse titolo. Anche la Corte dei Conti del Lazio ha aperto a suo carico un fascicolo per danno erariale in relazione alle eventuali spese con denaro pubblico sostenute per l’imprenditrice di Pompei.
La Procura capitolina guidata da Francesco Lo Voi sceglie dunque la via più diretta per gestire il caso: come impone la legge passa il fascicolo al collegio competente indicando le circostanze da approfondire. Le verifiche dovranno concentrarsi sui viaggi, i soggiorni, le cene della 41enne che ha accompagnato assiduamente l’ex ministro negli ultimi mesi di attività, per stabilire se ci sia stata una distrazione di soldi pubblici per fini impropri.
Il che non vuol dire che ci devono essere necessariamente esborsi diretti del Mic, anche se Boccia ha già diffuso le prenotazioni a suo nome fatte dalla segreteria del dicastero, ma che anche indirettamente sia stata «ospite» del ministro, pur non avendo un ruolo contrattualizzato nel suo staff.
I casi più spinosi sono quelli dei viaggi in Liguria e in Puglia per presenziare a festival e meeting finanziati dallo stesso ministero. Sangiuliano ha spiegato che le spese erano a carico degli organizzatori, ma sempre di soldi pubblici si tratterebbe. Controlli saranno fatti anche sull’uso della auto blu del ministro per gli spostamenti della mancata «consigliera ai grandi eventi».
L’ex ministro sostiene che si sia trattato solo di brevi spostamenti, lei rimarca di essere stata prelevata più volte sotto casa e accompagnata anche a concerti (Coldplay, Il Volo). Ultima ipotesi, quella che Sangiuliano abbia inserito nei rimborsi che gli spettano per le missioni anche la quota parte per la sua ospite.
Sugli stessi fatti, ma con la qualificazione propria della magistratura contabile, si muoveranno i pm coordinati dal procuratore Paolo Rebecchi. L’eventuale danno erariale andrà quantificato nel dettaglio per procedere poi a un’eventuale contestazione. La magistratura penale ha iscritto inoltre Sangiuliano per rivelazione e utilizzo di segreto d’ufficio, presumendo l’accesso avuto da Boccia a informazioni riservate del ministero, con riferimento in particolare all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei.
La Procura di Roma attende anche la denuncia che l’ex ministro ha annunciato di voler presentare per le «indebite pressioni» ricevute per mano di Boccia a partire dal post in cui il 26 agosto rivelava la nomina, poi non formalizzata, a sua consigliera.
L’ipotesi è quella della tentata estorsione e della violazione della privacy (le rivelazioni su altre presunte relazioni dell’allora ministro) ma, sottolinea il legale, «ci rimettiamo ai pm per le valutazioni del caso”
(da Il Corriere della Sera)
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