SCUOLA: I CENTOMILA OSTAGGI DI RENZI
ORA IL PREMIER PASSA AI RICATTI CON I DOCENTI PER NASCONDERE RITARDI E MALAFEDE DEL GOVERNO
C’è chi prende in ostag gio decine di per sone in qual che super mer cato e c’è chi come ostag gio ha in pugno le vite di 100mila inse gnanti, e non esita ad usarle.
Come da ber lu sco niano modello, Renzi sce glie lo stu dio di Porta a Porta per sfer rare il suo con trat tacco, ado pe rando i 100mila pre cari che avrebbe dovuto assu mere nel
con te sto della riforma «Buona scuola» come scudi umani.
Niente da fare, se ne riparla l’anno pros simo: «Con tre mila emen da menti in com mis sione i 100mila inse gnanti non si assu mono entro l’anno. Sta nei fatti. Se ci sono gli emen da menti, se tutti sono con trari, sem bra che sia io l’unico a volerli assumere».
Non è una bugia ma un intero mazzo di bugie sin te tiz zate con mira bile con ci sione.
In com mis sione istru zione, al Senato, l’ostruzionismo non è il vero pro blema.
Se il voto è slit tato di set ti mane è solo per chè così hanno voluto il governo e il Pd, per stem pe rare le divi sioni interne.
Da giorni Mat teo Renzi aveva deciso di rin viare quanto più pos si bile il pas sag gio in aula del dise gno di legge, tanto che la deci sione di modi fi care il calen da rio e
anti ci pare la riforma Rai era già stata presa.
Troppo incerta la situa zione, troppo esi gui i mar gini di mag gio ranza per sfi dare il
Par la mento su un prov ve di mento tanto importante.
Ma la spinta deci siva è arri vata quando a palazzo Chigi sono stati por tati i conti sui voti in com mis sione istru zione.
Inu tile girare e rigi rare il pal lot to liere: la mag gio ranza non c’è, essendo deci sivi due dis si denti Pd, Wal ter Tocci e Cor ra dino Mineo.
Dopo la boc cia tura in com mis sione Affari costi tu zio nali nel parere sulla
costi tu zio na lità del ddl, governo e mag gio ranza, al momento, sareb bero quindi
desti nati a subire nuove scon fitte anche nel merito del prov ve di mento.
Un pes simo via tico per l’aula, che ren de rebbe impra ti ca bile il solito voto di fidu cia. Infine, quand’anche ci fosse un ostru zio ni smo in realtà ine si stente, Renzi potrebbe imboc care una via sem plice per risol vere il pro blema: stral ciare il capi tolo rela tivo alle assun zioni, varare un piano plu rien nale per assu mere tutti i pre cari invece di lasciarne a spasso 100 mila e passa e, allo stesso tempo, assu mere la prima ondata di inse gnanti con un decreto.
Per chè il pre mier pre fe ri sca invece rac con tare di essere costretto a sacri fi care le
assun zioni suo mal grado è evi dente.
Sul piano della pro pa ganda ha tutta la con ve nienza a fin gere che la man cata
assun zione sia dovuta all’opposizione par la men tare e sociale, a tutti quelli che, in Par la mento e fuori, con tra stano la legge.
Ma soprat tutto quelle 100mila assun zioni ver ranno but tate sul piatto della bilan cia nel pros simo round dello scon tro, ai primi di luglio, col pre ciso obiet tivo di costrin gere l’opposizione par la men tare e il sin da cato a cedere.
E’ lo stesso gene ra lis simo ad annun ciare, sem pre dall’intramontabile salot tino di Vespa, il piano di bat ta glia: «Ai primi di luglio faremo una Con fe renza nazio nale sulla scuola. Li chia miamo tutti: sin da ca li sti, pre sidi, docenti, fami glie. Ma una volta
ascol tati tutti si chiude per chè in Ita lia, dopo anni, qual cuno decide».
A quel punto, il ricatto dei pre cari tor nerà utilissimo.
L’attacco sulla scuola è solo un tas sello della con trof fen siva che il pre mier, messo alle strette da una serie di rove sci uno dopo l’altro, dalle ele zioni all’immigrazione, da Mafia capi tale alla scuola, intende sfer rare.
Il pas sag gio suc ces sivo sarà quasi cer ta mente la defe ne stra zione del sin daco Marino. «Potremmo dover sacri fi care Roma per sal vare il governo», avrebbe con fi dato il gran capo ai fede lis simi nei giorni scorsi.
Poi una raf fica di attac chi sem pre più duri: «Biso gna tor nare dal Renzi 2 al Renzi 1, e col Renzi 1 al posto di Marino non sta rei tran quillo», con clu deva la sua inter vi sta di ieri alla Stampa, pre messo che «nel 2016 si vota nelle grandi città , forse anche a Roma».
Poi il colpo finale, dal solito Vespa: «Marino è per bene, ma chi è one sto deve anche essere capace».
In realtà la deci sione è già presa, almeno al 90%, ma non si pro ce derà subito per chè, non dispo nendo ancora di un can di dato valido, biso gna evi tare che nella Capi tale si vada a voto in otto bre.
Due i motivi che spin gono Renzi: il dub bio che, nono stante si dica cer tis simo del con tra rio, la rela zione del pre fetto Gabrielli possa riser vare qual che brutta sor presa.
Nel caso, biso gne rebbe essere pronti ad anti ci pare lo sgam betto.
Ma soprat tutto il pre mier si rende conto che difen dere il sin daco di Roma potrebbe costar gli popo la rità e con senso nell’intero Paese a tutto van tag gio di chi quello scan dalo sta caval cando: l’M5S.
Andrea Colombo
Leave a Reply