SI METTE MALE PER DANIELA SANTANCHÈ: DALLA RELAZIONE ISPETTIVA DISPOSTA DAL TRIBUNALE DI MILANO SU “VISIBILIA” EMERGE CHE IL BILANCIO DELLA SOCIETÀ AL 31 DICEMBRE 2022 E LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2023 “NON RISULTANO CORRETTAMENTE” PREDISPOSTI.
SI METTE ANCHE FORTEMENTE IN DUBBIO LA “CONTINUITÀ AZIENDALE” DELLA SOCIETÀ E SI EVIDENZIANO “CRITICITÀ SULLA GARANZIA DELLA “PITONESSA” (LA SUA CASA MILANESE DA 6 MILIONI)
bilancio al 31 dicembre 2022 e relazione semestrale al 30 giugno 2023 “non risultano correttamente” predisposti e “gli assetti organizzativi, contabili e amministrativi appaiono inadeguati”.
Sono alcuni passaggi della relazione ispettiva disposta dal Tribunale civile di Milano nella causa promossa da alcuni piccoli soci di Visibilia editore, una delle società del gruppo fondato dalla ministra Santanchè, che ora è in composizione negoziata della crisi. Nella relazione, depositata ieri, è stata messa in dubbio anche la “continuità” aziendale della società da cui la senatrice ha dismesso la carica di presidente nel gennaio 2022.
La relazione ispettiva della commercialista Daniela Maria Ausilia Ortelli è stata disposta lo scorso 4 ottobre dai giudici (Simonetti-Ricci-Zana) che hanno accolto la richiesta del gruppo di soci di minoranza, guidati da Giuseppe Zeno e rappresentati dall’avvocato Antonio Piantadosi, che hanno intentato causa per presunte irregolarità, e dei pm Laura Pedio e Marina Gravina, titolari di più filoni di inchiesta sul caso Visibilia.
Dagli accertamenti ispettivi, oltre a non essere risultati “correttamente predisposti bilancio e semestrale”, è stato appurato che “non vi sono ragioni per discostarsi” dai dubbi sulla “continuità” già sollevati dai revisori relativamente al bilancio al 31.12.2021. E poi che “gli assetti organizzativi, contabili e amministrativi appaiono inadeguati”.
Inoltre, si sottolinea, “il business plan 2023-2025 predisposto da Epyone è stato rinunciato a seguito del mancato avvio delle attività necessaria alla sua implementazione da parte di Sif”, azionista di maggioranza e società guidata da Luca Ruffino, che lo scorso autunno si è sfilata dal progetto di risanamento.
Ruffino – morto suicida lo scorso agosto – era pure ex presidente della stessa Visibilia Editore. Per questo Visibilia Editore holding che ha in pancia Visibilia Editrice, ha fatto ricorso alla “composizione negoziata della crisi (manovra di gruppo) allegando un business plan basato sulla sola attività editoriale e supportato da un necessario apporto dei soci”. La relazione si discuterà in aula il prossimo 22 febbraio. Nello scenario peggiore per vecchi e nuovi amministratori gli esiti dell’ispezione potrebbero portare al commissariamento della società e al fallimento, con i profili penali di bancarotta annessi.
“Il vincolo di destinazione sugli immobili della dott.ssa Garnero Santanchè, piuttosto che costituire una garanzia per Visibilia Editrice, in realtà l’ha ridotta”. Lo scrive la commercialista Daniela Maria Ausilia Ortelli nella sua relazione ispettiva su Visibilia Editore, depositata oggi dopo quasi 4 mesi di lavoro e disposta dal Tribunale civile di Milano nella causa promossa da un gruppo di soci di minoranza, capeggiati da Giuseppe Zeno e assistiti dall’avvocato Antonio Piantadosi.
Nelle 26 pagine del documento, che passa in rassegna anche i debiti infragruppo della galassia Visibilia, di cui la ministra Santanchè era presidente fino al gennaio 2022, si parla anche “dell’accollo” dei debiti da parte della senatrice di Fdi, la quale, come era già emerso, ha messo come garanzia la sua casa milanese del valore di quasi 6 milioni di euro.
In caso di “omologa dell’accordo di ristrutturazione di Visibilia srl in liquidazione (una delle società del gruppo, ndr), che è sub judice”, scrive l’esperta, “il vincolo di destinazione sugli immobili” di Santanchè, “giacché trascritto a beneficio della procedura concorsuale di Visibilia srl” sarà “opponibile anche a Visibilia Editrice”, di cui Visibilia Editore è la holding, “con la conseguenza – si legge – che il vincolo di destinazione sugli immobili della dott.ssa Garnero Santanchè, piuttosto che costituire una garanzia per Visibilia Editrice, in realtà l’ha ridotta”.
Tra i quesiti posti per l’ispezione, infatti, i giudici Simonetti-Ricci-Zana hanno posto anche la questione del “rispetto del piano di rientro da parte delle debitrici Visibilia Concessionaria srl e di Visibilia srl in liquidazione”, debitrici nei confronti di Visibilia Editore.
Il piano di rientro di Visibilia srl è stato, “sino al 31.12.2023, rispettato” e “in caso di omologa dell’accordo di ristrutturazione di Visibilia srl”, su cui manca ancora la validazione del Tribunale, “unico debitore di Visibilia Editrice”, al posto della srl, “diventerà la dott.ssa Garnero Santanchè personalmente”. La lettera di patronage di Visibilia Concessionaria, inoltre, “diventerà inefficace” e quest’ultima “non potrà dare corso a pagamenti a favore di Visibilia Editrice per debiti personali della dott.ssa Garnero Santanchè”.
E “il vincolo di destinazione sugli immobili” sarà “opponibile anche a Visibilia Editrice”. Nella relazione viene segnalato anche che Visibilia Concessionaria ha un debito commerciale a fine 2023 di quasi 750mila euro “che risulta relativo a fatture commerciali non scadute”. Nel biennio 2022-2023 Visibilia Concessionaria “ha pagato i debiti nei confronti di Visibilia Editrice sul conto corrente della stessa per” quasi 3 milioni di euro e “mediante pagamento diretto ai creditori di Visibilia Editrice” per quasi 3,5 milioni di euro
(da agenzie)
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