SICILIA, IL CENTRODESTRA VA SOTTO ALL’ARS E SI SPACCA: BOCCIATA LA LEGGE “SALVA INELEGGIBILI” VOLUTA DA FDI
LA NORMA E’ STATA BOCCIATA CON 34 VOTI CONTRARI E 30 FAVOREVOLI… I PADRI DELLA DESTRA DELLA LEGALITA’ SI RIVOLTANO NELLA TOMBA
Fatale ieri pomeriggio all’Ars il voto segreto per il ddl salva-ineleggibili voluto da Fratelli d’Italia: la norma è stata bocciata dall’Ars, 34 voti contrari e 30 favorevoli. Confermata dunque la spaccatura della maggioranza su questo disegno di legge. Stamani per compattare la coalizione il governatore Renato Schifani aveva convocato un apposito vertice.
Il voto segreto è stato ripetuto due volte. Nella prima votazione l’emendamento Assenza era stato bocciato (31 voti contrari e 31 favorevoli) ma l’assessore Marco Falcone ha chiesto e ottenuto la ripetizione perché il suo voto non era stato contabilizzato.
I lavori d’aula sono stati “vivacizzati” da molte posizioni critiche espresse sul ddl. A cominciare da Cateno De Luca. «Avevamo annunciato che avremmo lasciato l’aula, ma siccome oggi è presente il governatore Schifani per guardare negli occhi la sua maggioranza al momento del voto e dettare gli orientamenti, rimarremo in aula e voteremo contro il salva-inelleggibili anche se si farà ricorso al voto segreto». Così il leader e deputato Sud chiama Nord.
«Invece di fare una legge salva-agricoltori, salva-ospedali e salva-Sicilia, questo governo Schifani si preoccupa di fare una legge salva-ineleggibili», ha detto il vice presidente dell’Antimafia, Ismaele La Vardera (ScN), intervenendo all’Ars sul dd salva-ineleggibili. «Chiediamo il voto palese nominale. Metteteci la faccia, abbiate il coraggio» ha aggiunto La Vardera rivolgendosi alla maggioranza.
«Schifani non è mai venuto in aula neppure per la finanziaria. Oggi invece è qui, la sua presenza ha il sapore di una sfida aperta, ed è grave. Il governo su questo tipo di norme non si dovrebbe presentare in aula, salvo chi ha la delega ai rapporti col Parlamento», ha affermato il deputato regionale Gianfranco Miccichè.
«Mi trovo d’accordo con Totò Cuffaro: nemmeno nella Prima Repubblica si legiferava per interpretare norme rispetto a sentenze dei Tribunali. Si vuole modificare una sentenza con una legge». Così il presidente della commissione Antimafia siciliana, Antonello Cracolici (Pd), intervenendo in aula sul ddl salva-ineleggibili.
Per Cracolici «in una materia come questa tra l’altro occorrerebbe una maggioranza rafforzata e non semplice, come prevede l’art.9 dello Statuto siciliano» e comunque «una norma non può essere retroattiva». «C’è il tentativo legittimo ma disperato di cambiare con una legge il percorso di una sentenza», ha concluso. Secondo Cracolici in questo caso specifico, in quanto si tratta di questioni soggettive, «è necessario il voto segreto: io mi auguro però che quest’aula si fermi ma qualora non lo facesse a partire dall’art. 1 io chiederò il voto segreto».
«Il presidente della Regione deve capire come il suo governo e la sua maggioranza da mesi è completamente spaccata sul disegno di legge salva-ineleggibili. Se oggi Fi, Lega e Dc come hanno fatto in prima commissione si astenessero, e lo dovrebbero fare per coerenza, la norma sarebbe bocciata. Il M5s con forza chiederà il voto palese, la maggioranza deve metterci la faccia. Questo è un problema solo della maggioranza, che ci trasciniamo da tre mesi. Anche gli uffici dell’Ars hanno dato il parere contrario a questa norma». Così il vice presidente dell’Ars, Nuccio Di Paola (M5s), intervenendo all’Ars sul ddl salva-ineleggibili.
Subito dopo la bocciatura all’Ars del ddl salva-ineleggibili, i deputati di Fratelli d’Italia sono usciti dall’aula e si sono riuniti nella Torre Pisana di Palazzo dei Normanni. La tensione è altissima.
(da agenzie)
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