SINNER HA GIUSTIFICATO LA SCELTA DI PRENDERE LA RESIDENZA A MONTECARLO CON ARGOMENTAZIONI CHE FANNO RIDERE: “LÌ CI SONO TANTI GIOCATORI CON CUI TI PUOI ALLENARE, STRUTTURE PERFETTE, DIVERSE PALESTRE, CAMPI BUONI, MI SENTO A CASA, HO UNA VITA NORMALE, POSSO ANDARE AL SUPERMERCATO SENZA PROBLEMI”
LA VERITÀ, LO SANNO TUTTI, È DIVERSA: “VIVE” NEL PRINCIPATO DEI GRIMALDI PERCHÉ COSÌ NON PAGA ALCUNA TASSA SUL REDDITO, SULLE PLUSVALENZE E SUGLI IMMOBILI… ECCO COME FUNZIONA PER BENEFICIARE DELLE AGEVOLAZIONI A MONACO
Residenza a Montecarlo? Quando ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera con il mio ex allenatore che aveva la residenza a Monaco, la cosa più bella di Monaco è che ci sono tanti giocatori con cui ti puoi allenare, strutture perfette, diverse palestre, campi buoni, mi sento a casa, sto bene lì, ho una vita normale, posso andare al supermercato senza problemi”. Lo ha detto Jannik Sinner nell’incontro con la stampa parlando della sua residenza a Montecarlo.
Lui, e gli altri nostri connazionali di Montecarlo, da due anni a questa parte sono sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate. Controlli dovuti da parte del Fisco che vuole sincerarsi che gli italiani iscritti all’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e residenti in Paesi considerati paradisi fiscali (non solo Montecarlo, dunque, ma anche la Svizzera, il Lussemburgo o gli Emirati Arabi), vivano davvero nei luoghi dove hanno la dichiarato la residenza fiscale, cosa che dà loro notevoli vantaggi nel campo delle tasse.
Per quanto riguarda Monaco, la certezza di non pagarne alcuna. E che è la vera ragione per la quale gli italiani di Montecarlo hanno scelto il piccolo Stato da 39 mila abitanti, spalmato su una superficie di due chilometri quadrati e circondato dalla Francia.
Ma come si fa a beneficiare delle agevolazioni fiscali del principato? E a quanto ammontano i vantaggi? Il primo step per chi voglia trasferirsi «a casa dei Grimaldi» è prendervi la residenza e ottenere così la carta di soggiorno monegasca (o permesso di soggiorno).
I requisiti sono tre:
– il primo è di affittare o acquistare una casa a Monaco;
– il secondo è l’obbligo di aprire un conto corrente bancario;
– il terzo riguarda l’identità e la «moralità» del richiedente
Per quanto riguarda l’immobile, nel caso dell’affitto, il contratto non deve essere inferiore ai 12 mesi. Dopo averlo stipulato, bisogna fornire una copia del contratto registrata dai servizi fiscali. Nel caso dell’acquisto, invece, serve la copia del certificato notarile di proprietà. Per completare la procedura di richiesta, si deve anche aggiungere una bolletta dell’energia elettrica.
Come detto, il secondo step riguarda l’apertura di un conto corrente presso una banca privata con filiale locale ([…] chi fa domanda […] deve depositare una somma di denaro non inferiore ai 500 mila euro).
Questo perché le autorità monegasche vogliono essere sicure che il futuro residente sia in grado di garantire risorse finanziarie sufficienti per vivere nel Principato e mantenersi.
Infine, il terzo step è dato dalla documentazione. Poiché il Principato si picca di garantire ai suoi residenti un’ottima sicurezza, ai nuovi residenti vengono chiesti certificati che confermino l’identità e la buona «moralità». Si va dal passaporto in corso di validità (anche per i figli sotto i 16 anni) al certificato di nascita, di matrimonio o di divorzio; dalla copia del casellario giudiziario rilasciato dalle autorità competenti a un curriculum vitae (comprendente anche le fonti di reddito); fino a una tessera sanitaria valida nel Principato di Monaco. […] il richiedente verrà convocato dalla Sezione Residenti per un colloquio. Se la pratica ottiene il nulla osta, la domanda viene accolta e la carta di soggiorno rilasciata.
Monaco, infatti, non applica alcuna imposta sul reddito, sulle plusvalenze o sul patrimonio delle persone fisiche. Chi vive nel piccolo Stato, inoltre, non paga alcuna imposta sugli immobili.
Anche dal punto vista dell’eredità, a Monaco solo vantaggi: la successione diretta genitore-figlio o tra coniugi per beni posti all’interno del Principato, infatti, non è tassata. Nel caso invece di eredità tra fratelli, l’aliquota è dell’8%; del 10% tra zii, zie, nipoti e nipoti; del 13% tra collaterali diversi da fratelli, sorelle, zii, zie, nipoti o nipoti; e, infine, del 16% tra non parenti
Anche le società con sede legale nel Principato beneficiano di una tassazione vantaggiosa. In conformità con il diritto dell’Unione Europea, le società monegasche sono soggette all’Iva. Ma a parte questo, non esistono imposte sugli utili per quelle che operano un’attività industriale o commerciale nel Principato. Le società che, invece, generano fatturati oltre il 25% fuori dai confini monegaschi, sono soggette all’imposta sul reddito (ISB). Dal 1° gennaio 2022 l’aliquota è fissata al 25%.
Attenzione: per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali deve sussistere almeno una delle seguenti condizioni: non essere stati iscritti all’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili); non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno; e non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.
(da il Corriere)
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