SONDAGGIO ROMA DATAMEDIA: M5S 32,4%, PD 22,2%, FORZA ITALIA 9,4%, FDI 8,1%, MARCHINI 7%, SEL 6,7%, LISTA MARINO 4,5%
AL BALLOTTAGGIO CINQUESTELLE E PD, CON MARCHINI AGO DELLA BILANCIA
Il sondaggio Datamedia per conto de Il Tempo vede tra i partiti la seguente situazione: il primo è il Movimento Cinque Stelle che aumenterebbe i propri consensi di 20 punti percentuali rispetto alle Comunali del 2013: 32,4 per cento.
Al ballottaggio con il M5s andrebbe oggi, in ogni caso, il Pd, che però parte dal 22,2 per cento.
Le altre forze politiche sono tutte sotto la doppia cifra: Forza Italia al 9,4, Fratelli d’Italia all’8,1, la lista Marchini al 7, Sel al 6,7, Noi con Salvini al 5,2, la lista Marino al 4,5.
Ovviamente, anche se non è un meccanismo scientifico, la legge elettorale dei Comuni spinge i partiti a coalizzarsi.
Il centrodestra unito, dunque, raccoglierebbe il 22,7.
Il centrosinistra (se il Pd si alleasse di nuovo con Sel e la lista Marino) si attesterebbe al 33,4.
Alfio Marchini, dunque, potrebbe diventare sempre di più corteggiato.
Se si votassero solo i leade, la preferita sarebbe Giorgia Meloni che raccoglie il 26,4 per cento delle preferenze nell’area di centrodestra.
Dietro di lei c’è Alessandro Di Battista, il favorito tra i Cinque Stelle, con il 21,5 per cento.
Qui il problema è sempre il solito: le regole del M5s dicono che visto che è deputato non può candidarsi al Campidoglio.
Da capire — ma non è stato misurato — se la stessa dote elettorale si trasferirebbe su un altro candidato, come l’avvocato e consigliere comunale Virginia Raggi, indicata come possibile portabandiera grillina alle Comunali 2016.
Dopo Meloni e Di Battista, a sorpresa, riecco Ignazio Marino, a dispetto di scivoloni, dimissioni, ritiro della fiducia da parte del Pd: Marino è indicato dal 16,7 per cento. Seguono, poi, Alfio Marchini (10 per cento), il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (4,8) e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone (3,8). Questi ultimi due sono stati inseriti tra i papabili per rappresentare il centrosinistra anche se il primo ha sempre escluso questa possibilità e l’impegno del secondo appare improbabile.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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