SONIA ALFANO: “SONO TANTI I GRILLINI CHE MI CHIAMANO, ALMENO 40 VOGLIONO IL DIALOGO CON IL PD”
“SONO VICINI AL PUNTO DI ROTTURA E CRESCONO DI GIORNO IN GIORNO”
Eurodeputata dell’Idv e paladina dell’antimafia, Sonia Alfano conosce bene il Movimento Cinque Stelle.
Da settimane è in contatto con l’ala dialogante delle truppe parlamentari di Beppe Grillo. Ed è convinta che molti parlamentari siano vicini al punto di rottura: «Sono quaranta, forse di più. Soprattutto deputati, ma anche senatori.
I numeri crescono. Non vogliono l’inciucio, ma chiedono che il M5S faccia i nomi al Pd per il governo e il Quirinale».
Onorevole Alfano, da siciliana ed ex grillina conosce tanti esponenti del movimento. E’ in contatto con loro?
«Sì, i contatti continuano. Dopo che si è saputo che parlavo con alcuni di loro, mi hanno chiamato anche persone che non mi conoscevano ».
Su cosa le dicono di voler dialogare?
«Sul Quirinale, innanzitutto. E sul premier, sulla squadra di governo».
Quantifichiamo il dissenso parlamentare.
«Quaranta, forse qualcosa in più. La maggior parte deputati».
Fuori i nomi dei dissidenti pronti a sfidare la linea ufficiale.
«No».
Insisto: i nomi. O almeno la provenienza: meridionali?
«Quanto alla provenienza, sono ben spalmati. E’ un fatto che ha stupito anche me. È in atto una discussione, anche dopo l’incontro dell’agriturismo».
Le dicono che usciranno presto allo scoperto?
«Il problema non è il dissenso interno, ma cosa fare all’interno. Più che venire allo scoperto, penso che porranno ancora in modo convinto la questione».
E se non ottenessero risultati concreti?
«Domando io: pensa che queste persone vorranno sentirsi responsabili di dire sempre no?».
Nel Movimento c’è chi dice: Alfano sostiene di avere contatti con noi, ma non è vero.
«E’ il gioco delle parti (ride, ndr). E, d’altra parte, sono loro che contattano me».
Cosa le dicono?
«Hanno a cuore le sorti del Paese. Innanzitutto sui temi della legalità e dell’antimafia. È circolata la foto del pm Di Matteo con la scorta con i mitra spianati: alcuni del movimento mi hanno detto che non vogliono sentirsi responsabili di quello che non vogliono accada di nuovo».
Altri punti di contatto?
«Bersani ha proposto alcuni nomi, gli hanno detto no. Il segretario del Pd ha detto: fate una proposta. E hanno detto no. Discutere dei nomi non significa fare un accordo, ma vincere. Anche per non essere governati di nuovo da Berlusconi».
C’è chi potrebbe gridare all’inciucio tra il Pd e il M5S.
«Ma fare nomi non significa fare un inciucio. Significa portare gli altri sulle posizioni del movimento. Molti di loro temono di perdere la faccia. Come per la storia di Grillo e degli stipendi dei parlamentari».
Aprire al Pd può comportare un prezzo politico alto.
«E io dico: perchè non chiedere ai democratici se sono d’accordo con la legge sul conflitto d’interesse, sulla riforma elettorale, sui diritti civili? Bersani ha mostrato disponibilità , vuole governare con Sel e fare un accordo con il M5S».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply